rassegna

TOSCANAOGGI - MARGHERITA DA CORTONA, PELLEGRINAGGIO A LAVIANO CON IL VESCOVO CETOLONI

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

anta Margherita o di neve o di fiori vestita» canta la tradizione, e quest'anno il pellegrinaggio al Santuario di Laviano, in occasione delle celebrazioni della festa di Santa Margherita del 22 di febbraio a Cortona, si è svolto in un'atmosfera primaverile, animato dai numerosissimi giovani provenienti dalle Diocesi umbre e toscane. La piccola frazione di Laviano, che dette i natali a Santa Margherita nel 1247, immerso nelle verdi colline del comune di Castiglion del Lago, si trova in uno stretto lembo di Umbria, tra la Toscana ed il lago Trasimeno. La vita di Santa Margherita fin dai primi anni non è stata facile, perde la madre all'età di 9 anni e la matrigna si comporta con lei in maniera ostile e gelosa, infatti la sua bellezza non passava certo inosservata. IL LEGAME CON LA DIOCESI A sedici anni conosce Arsenio, un giovane nobile di Montepulciano che la convince a fuggire ed a rifugiarsi nel castello di famiglia, con il quale vive nove anni e dal quale ha un figlio Jacopo, fino alla tragica morte di Arsenio, presumibilmente durante una partita di caccia. Prende il bambino e vestita a lutto si avvia verso Cortona decisa ad intraprendere la strada della penitenza, dell'umiltà, della preghiera e del servizio ai più poveri, arriva al convento dei frati ma solo dopo tre anni di insistenza viene ammessa al Terzo Ordine Francescano vestendo il mantello penitenziale e nel 1278 fonda l'Ospedale Casa di Santa Maria della Misericordia, che esiste ancora. E' ritenuta la «Terza Stella» dell'ordine francescano dopo San Francesco e Santa Chiara, ha trovato anche il coraggio di tornare a Laviano e chiedere in chiesa il pubblico perdono per i suoi trascorsi giovanili e ha sempre cercato di portare la pace tra varie fazioni combattenti nella città di Cortona. Ha avuto un'intensa vita contemplativa con esperienze mistiche e visioni nella contemplazione della Passione di Cristo. Le sue esperienze spirituali ci vengono dal suo biografo e confessore francescano fra' Giunto Bevignati che così parla di una visione di Gesù a Santa Margherita: «Non temere, figlia, non rattristarti se i tuoi desideri vengono differiti. Poiché quando tu, con animo tranquillo e senza diffidare della mia pietà mi aspetti, nel desiderarmi mentre ne sei priva hai un merito maggiore. Ed Io ti darò una consolazione più grande che se tu avessi ottenuto subito quello che chiedi». Dopo l'accoglienza da parte di don Piero presso la Chiesa parrocchiale di Pozzuolo, il rinnovo delle promesse battesimali ed il pellegrinaggio a piedi fino al Santuario di Laviano, animato dai numerosissimi giovani, si è svolta la concelebrazione della Messa presieduta dal nostro vescovo Rodolfo,che, instancabile come sempre, li ha invitati a mettere al centro della propria vita Gesù, ad amarlo come Santa Margherita ha fatto, di un «amore la cui unica misura è non avere misura, il nostro rapporto con il Signore però non può essere sincero se non vogliamo fare pace con il prossimo. Perciò siamo chiamati a riconciliarci con i nostri fratelli prima di manifestare la nostra devozione a Gesù nella preghiera». Non sarà mai abbastanza la nostra riconoscenza al vescovo Rodolfo, vero «uomo di Dio» per tutto quello che ci ha trasmesso in questi anni con le sue parole, i suoi insegnamenti, il suo esempio, la sua umiltà, ma soprattutto per la sua coerenza e il suo spirito di adesione completa al suo servizio. TRILUSSA E S.MARGHERITA C'è una poesia di Trilussa che può illustrare bene la vita di Santa Margherita: «Davanti al Crocifisso d'una Chiesa/ una candela accesa se strugge da l'amor e da la fede./ Je dà tutta la luce, tutto quanto er calore che possiede,/ senza abbada' se er foco la logora e la riduce a poco a poco./ Chi non arde non vive. / Com'è bella la fiamma d'un amore che consuma, / purchè la fede resti sempre quella!/ Io guardo e penso...» «Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio e ha le Tue vie nel suo cuore ... Beato l'uomo che in Te confida».

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