San Francesco realizzò il primo presepe 790 anni fa.
A Greccio la rievocazione storica del 1223 viene realizzata con sei quadri viventi
Sono trascorsi 790 anni da quando San Francesco realizzò il primo presepe della storia a Greccio e
come ogni anno torna puntuale la rievocazione del presepe vivente: il 24 alle 22.30, il 26 e il 28 alle 17.45; 1°,
4, 5 e 6 gennaio alle 17.45. Molte le novità di questa edizione: la sceneggiatura, le musiche, l'impianto luci.
Saranno organizzate mostre fotografiche, convegni, mostre di presepi artistici e mercatini natalizi. Inoltre, è
prevista la stampa di cartoline speciali con annullo postale filatelico per il giorno 24 dicembre. La rievocazione
storica del presepe di Greccio del 1223 è realizzata in 6 quadri viventi.
Scena prima
I frati francescani di
Greccio tornano al loro romitorio dopo la dura giornata di lavoro nei campi, non prima di essere passati nella
chiesetta per la consueta preghiera della sera. A distanza di 20 anni dalla morte del santo Francesco di Assisi
, frate Leone, primo suo compagno insieme a frate Angelo e frate Ruffino, è incaricato dal ministro generale
dell'ordine dei frati minori, di compilare una sintesi degli episodi della vita del Beato Padre. Il piccolo borgo di
Greccio, si anima. Le case si illuminano ed i giovani festeggiano in taverna mentre popolani e bambini
accorrono in piazza. I tre frati, uscendo dalla chiesa, si fanno incontro alla popolazione del borgo e
conversano con gli abitanti.
Scena seconda
Frà Silvestro e frate Egidio raccontano come Francesco fu
accolto ed amato dai grecciani. Frate Leone, dietro richiesta dei grecciani, racconta uno dei tanti episodi della
vita di Francesco nel luogo di Greccio "l'incontro con un bimbo e del leprotto preso vivo al laccio". Il serafico
padre Francesco appena giunto a Greccio trovò rifugio, per lui e per i suoi confratelli presso un romitorio
posto in una zona impervia a 1200 metri di altezza sul monte Lacerone chiamata "La Cappeletta".
Scena terza
Il signore di Greccio, Giovanni Velita con i suoi araldi, fanno visita a Francesco sul monte Lacerone.
Costui prega il frate ed i suoi confratelli di scendere al borgo per vivere più vicino alla gente e portare la
parola di Cristo. Francesco accoglie la supplica.
Scena quarta
Novembre 1223. Su preghiera della
nobildonna Jacopa dei Settesoli e del cardinale Ugolino, Papa Onorio III riceve alla corte papale in Roma
Francesco ed il suo gruppetto di fraticelli. Il poverello di Assisi ormai quasi cieco chiede l'autorizzazione alla
predicazione del vangelo e la bolla papale che riconosca le norme di vita dei frati raccolte in una Regola
scritta dal Santo e dettagli dal signore stesso a Fonte Colombo, nei pressi di Rieti. Francesco richiede
l'autorizzazione per realizzare un presepe a Greccio.
Scena quinta
Di ritorno al borgo di Greccio, Francesco
malridotto, ma felice incontra Giovanni Velita. Costui interroga il santo uomo sulle vicende romane e promette
di aiutarlo a realizzare il presepe che verrà allestito proprio la notte di quel Natale del 1223. La grotta dove
Francesco si raccoglieva sempre in preghiera, verrà animata dalla presenza dell'asino e del bue, mentre una
povera mangiatoia accoglierà il bambinello Gesù.
Scena sesta
Madonna Alticama, moglie di Giovanni Velita,
ha confezionato con le proprie mani un'immagine del bambino. All'annuncio dell'araldo tutti gli abitanti di
Greccio in quella notte santa si preparano alla processione che condurrà alla grotta per venerare Gesù
nell'umile mangiatoia. Il bambinello sembra prendere vita tra le braccia di Francesco. Da quella sera Greccio
divenne la nuova Betlemme. (Giornale dell'Umbria)
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