LA PIAZZA DI CANNARA

Cannara, aprile – Francesco Predica agli uccelli

Mentre, come si è detto, il numero dei frati andava aumentando, padre Francesco percorreva la valle Spoletana. Giunto presso Bevagna, vide raccolti insieme moltissimi uccelli d’ogni specie, colombe, cornacchie e «monachine». Il beatissimo servo di Dio, Francesco, che era uomo pieno di ardente amore e nutriva grande pietà e tenero amore anche per le creature inferiori e irrazionali, corse da loro in fretta, lasciando sulla strada i compagni. Fattosi vicino, vedendo che lo attendevano, li salutò secondo la sua abitudine. Ma notando con grande stupore che non volevano volare via, come erano soliti fare, pieno di intensa gioia li esortò dolcemente a voler ascoltare la parola di Dio. E tra l’altro disse loro: «Fratelli miei uccelli, dovete lodare molto il vostro Creatore e amarlo sempre, perché vi diede piume per vestirvi, ali per volare e tutto quanto vi è necessario. Dio vi fece nobili tra le altre creature e vi concesse di spaziare nell’aria limpida: voi non seminate e non mietete, eppure egli vi soccorre e guida, dispensandovi da ogni preoccupazione». A queste parole, come raccontava lui stesso e i frati che erano stati presenti, gli uccelli manifestarono il loro gaudio secondo la propria natura, con segni vari, allungando il collo, spiegando le ali, aprendo il beccuccio e guardandolo. Egli poi andava e veniva liberamente in mezzo a loro, sfiorando le testine e i corpi con la sua tonaca. Infine li benedisse con il segno di croce dando loro licenza di riprendere il volo. Poi anch’egli assieme ai suoi compagni riprese il cammino, pieno di gioia e ringraziando il Signore, che è venerato da tutte le creature con sì devota confessione.