Testamento di Siena
[132] «Scrivi che benedico tutti i miei frati, che sono ora in questa Religione e quelli che vi entreranno sino alla fine del mondo. E siccome, a motivo della debolezza e per la sofferenza della malattia, non posso parlare, brevemente manifesto ai miei frati la mia volontà in queste tre parole.
[133] Cioè: in segno e memoria della mia benedizione e del mio testamento, sempre si amino gli uni gli altri,
[134] sempre amino ed osservino nostra signora la santa povertà,
[135] e sempre siano fedeli e sottomessi ai prelati e a tutti i chierici della santa madre Chiesa»