I nostri frati in Ucraina al fianco della popolazione
I frati coinvolti in aiuti umanitari
Giovedì 24 Febbraio 2022, nelle prime ore del mattino, le truppe russe hanno invaso l’Ucraina. Da quattro giorni, i soldati russi entrano nel nostro paese da sud (dalla Repubblica Autonoma di Crimea annessa nel 2014), da est (dalla Federazione Russa e dal Donbass annesso nel 2014) e da nord (dalla Repubblica di Bielorussia).
Finora non è stato registrato l’ingresso di truppe russe dalla Repubblica della Transnistria, cioè dalla parte della Moldavia annessa dai russi nel 1991. Oltre ai combattimenti per le città dell’est, del nord e del sud, sono sotto attacco i punti strategici di tutte le città ucraine. In tutto il paese un problema sono le persone operante le diversioni che si trovano in quasi tutte le grandi città.
Si occupano di disinformazione, contrassegnano i luoghi strategici con vernice fluorescente e informano le truppe nemiche delle azioni delle autorità locali. Molti di loro vengono neutralizzati dalle autorità di sicurezza locali. Alle entrate di ogni città ci sono stazioni di polizia, dell’esercito e di difesa territoriale civile. Nel paese è stata annunciata una mobilitazione generale degli uomini tra i 18 e i 60 anni.
Le armi sono date a tutte persone disposte. Nelle città funziona il trasporto elettronico, cioè treni, tram e filobus. Gli autobus urbani e quelli a lunga distanza non circolano per mancanza di carburante, che è riservato ai servizi medici, alla polizia e all’esercito. Nessuno dei nostri cinque conventi si trova nella zona di combattimento diretto.
Ci sono due frati a Kremenchuk. Visitano i parrocchiani con il ministero sacramentale e nel convento servono i pasti ai senzatetto. Hanno fatto una scorta di cibo per questo scopo. Poiché il convento è un edificio nuovo, i frati preparano una sala come rifugio antiaereo coprendo le pareti con sacchi di sabbia. Kremenchuk è una città strategica perché si trova sul fiume Dnepr. C’è una diga in città e ci sono molti importanti stabilimenti industriali.
Il convento di Mackivci è situato in un villaggio lontano dalla strada principale ed è quindi un luogo più sicuro della città. Per questo motivo, le Suore Serve dello Spirito Santo, insieme alle loro postulante, si sono trasferite nel nostro convento. Attualmente, nei locali del convento vivono due famiglie di rifugiati di Kiev. Poiché il convento è un edificio nuovo, i frati preparano una stanza per un rifugio antiaereo coprendo le pareti con sacchi di sabbia e lastre di cemento. Molte famiglie della parrocchia, temendo la guerra, sono partite per la Polonia e la Romania. Vicino al villaggio c’è un aeroporto, che è stato distrutto il primo giorno di guerra.
Nel convento di Boryspil è rimasto un frate e il suo compito è quello di difendere il nostro convento e il convento delle Suore Serve dello Spirito Santo. Le suore hanno lasciato la città perché nella vicina Kiev, capitale dello stato, sono in corso battaglie con l’esercito russo, e vicino al convento delle suore si trova un aeroporto civile. La base militare accanto all’aeroporto è stata distrutta il primo giorno di guerra.
Il convento di Bilshivtsi si trova in un villaggio ai piedi dei Carpazi. È un luogo molto sicuro. Lì abbiamo un grande edificio del convento, dove ora vivono i frati anziani (prima della guerra hanno lasciato i conventi di Kremenchuk e Boryspil) e alcune famiglie di profughi di Kiev. Nel prossimo futuro è previsto l’acquisto di un secondo generatore di energia, perché uno è sufficiente solo per far funzionare il riscaldamento dell’edificio. Il convento ha scorte di cibo per un lungo periodo di tempo.
Leopoli è una grande città regionale, la capitale dell’Ucraina occidentale. Abbiamo un convento nel centro della città. È sicuro in città. Il primo giorno di guerra un parrocchiano che è stato chiamato alle armi si è sposato nella nostra chiesa, e inoltre è stato amministrato il sacramento del battesimo al figlio di un altro parrocchiano che è impegnato nella difesa della città. Già il primo giorno di guerra, molti dei nostri parrocchiani – temendo per se stessi e per i propri figli – partirono per la Polonia. I frati e i fedeli sono coinvolti nel coordinamento, nel trasporto di persone al confine nazionale e nel portare aiuti umanitari dal confine alla città.
Fra Stanisław PĘKALA Segretario custodiale
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