Speciale invasione Ucraina

Credo nella pace in Ucraina, ma non dimenticheremo chi ha ucciso nostri figli

Roberto Pacilio Elizabeth
Pubblicato il 24-03-2022

Intervista a due amiche: ucraina e russa



Elizabeth e Eugenia si conoscono dal 2020 e da allora è nata una grande amicizia. La prima è ucraina, di Kiev, e la seconda è russa, di Mosca. Vivono in Italia, lontane fisicamente, ma si sentono spesso. Si sono riviste pochi giorni fa ad Assisi, la città di San Francesco, la città della pace per chiedere la fine delle violenze in Ucraina. A molti può sembrare impossibile la loro amicizia, ma si sbagliano.

Abbiamo chiesto ad Elizabeth cosa pensasse dei "fratelli" Russi e la sua risposta ci ha lasciato senza parole. «Ucraina e Russia sono come Caino e Abele. In Russia ci sono persone splendide come Eugenia. Persone a cui non importa di dove sei, ma quello che sei. Ma ci sono anche persone che sostengono questa guerra assurda. Non provo odio per questo Paese, ci sono brave persone ma anche cattive che uccidono tutti senza risparmiare nemmeno i bambini».

Elizabeth cosa pensi di quello che sta accadendo in Ucraina?
Penso che ciò che sta accadendo ora non sia nemmeno una guerra: è il genocidio del popolo ucraino. Le truppe russe distruggono ospedali, scuole, magazzini con provviste... Il nostro è un popolo libero e il governo russo non vuole amanti della libertà vicino i propri confini. Per molto tempo c'è stata propaganda sulla televisione russa volta a incitare l'odio nei nostri confronti. Hanno mentito sul fatto che ci sono nazisti in Ucraina, che gli ucraini stanno uccidendo per la lingua russa nel Donbass e che l'Ucraina è un paese aggressivo.

In Ucraina hai amici e familiari. Cosa ti raccontano? Qual è la loro paura più grande?
Mia madre, mio fratello e mia nonna disabile e tanti amici vivono vicino Kiev; sono molto preoccupata. Una mia amica di Irpin ha una bambina e ora ha perso tutto, anche la casa. Mi ha raccontato cose terribili su quello che è successo a Bucha, Irpin e Gostomel: i soldati russi sono entrati nei sotterranei dove si nascondevano donne, bambini e anziani e hanno sparato a tutti. Hanno cacciato le famiglie dalle loro case, i bambini muoiono dal freddo e gli uomini vengono fucilati. Ora in queste città ci sono cadaveri ovunque nelle strade. A pensare che erano cittadine per famiglie, nessuna infrastruttura militare, e adesso è tutto distrutto. Le truppe russe non consentono il passaggio di convogli umanitari e quando famiglie cercano di scappare in auto, sparano alle persone. E non importa se ci sono bambini. La paura più grande è la paura per la vita dei propri figli.

Come stai aiutando i tuoi connazionali?
Chiamo ogni giorno in Ucraina e cerco di sostenere amici e familiari inviando denaro. Hanno perso tutto. Anche chi prima era benestante adesso non ha nemmeno la possibilità di acquistare cibo. Li aiuto anche nel compilare i documenti per attraversare il confine. E prego, prego molto Dio.

Ci sarà mai pace tra Russia e Ucraina?
La Russia ha portato molto dolore a persone pacifiche. Gli ucraini hanno vissuto, amato, sperato, pregato. Il nostro è un paese pacifico, ma non credo che l'Ucraina perdonerà mai l'uccisione di civili e bambini. Il mondo sarà sicuro, ma non ci sarà amore per almeno 80 anni. Finché le generazioni non dimenticheranno

Hai “pregato” sulla tomba di San Francesco. Cosa rappresenta per te il santo di Assisi? San Francesco per me è il simbolo della compassione, dell'umiltà e dell'umanità. Insegna amore, speranza e fede. Guardando il suo santo volto spero regni presto la pace. Gli insegnamenti di San Francesco danno speranza a tutti.

«Quello che sta accadendo in Ucraina è una tragedia, è davanti agli occhi di tutti – racconta Eugenia -. Non so se ci sarà mai pace tra Russia e Ucraina, posso solo sperarlo. Mio fratello era un militare, pochi giorni dopo il conflitto si è dimesso dall’esercito e per questo ha subito minacce e ogni tipo di intimidazione. Un giorno è stato richiamato in caserma e non abbiamo avuto sue notizie per giorni. In quel momento avevamo poche speranze che sarebbe finita bene. Chiamai mia madre pensando di doverla consolare. Ero disperata. Invece lei era molto calma e mi ha rassicurata: non piangere, ricordati che nulla può succedere senza la Sua volontà, perfino i capelli della nostra testa sono contati. Loro possono prendere il nostro corpo, possono decidere delle nostre vite, ma non hanno potere sulla nostra anima. Prega per l’anima di tuo fratello, tua e di tutti noi. Mio fratello è tornato a casa, grazie a Dio, ma non è ancora completamente libero e al sicuro.

Davanti ad una madre che consegna la vita del proprio figlio alla volontà di Dio, posso solo chiedere di avere la stessa fede. Non comprendo le ragioni di quello che sta succedendo in Ucraina, non so come andrà a finire e non so come impedirlo. Ma la cosa che capisco, grazie a mia mamma, è che Dio è su tutto, compresa la situazione in cui ci troviamo e che pregare per la conversione e la salvezza delle anime di tutti non è una cosa astratta».

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