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Turismo, energia e vino: come cambiano se cambia il clima

Paolo Virtuani pixabay.com
Pubblicato il 20-10-2019

Il cambiamento climatico sta influenzando settori come turismo e viticultura

L’Unione europea si è dotata da qualche anno del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (Cams) che si autodefinisce «Gli occhi dell’Europa sulla Terra» per accrescere la conoscenza sullo stato del pianeta. Il Grande occhio europeo nel cielo è formato dalla costellazione dei satelliti Sentinel che è la principale sorgente di dati dai quali attinge il Centro europeo di previsioni meteo (Ecmwf) con sede a Reading in Inghilterra e a Bologna per la base di calcolo. «Sono sei i servizi tematici forniti da Copernicus», dice Vincent-Henri Peuch, direttore del Cams, «tra questi stanno assumendo un peso maggiore le informazioni che forniamo al settore agricolo, turistico ed energetico». Il budget, che dovrebbe essere approvato dalla nuova Commissione guidata da Ursula von der Layen, prevede un finanziamento di 5,8 miliardi di euro per sei anni a partire dal 2020, come illustra Hugo Zunker, responsabile del programma Copernicus presso la Commissione europea.

Cambia il clima, cambia il vino

Se il clima cambia, anche le attività più dipendenti dal tempo atmosferico devono attrezzarsi per non subire passivamente le inevitabili conseguenze. Ne è una prova lampante quanto sta avvenendo nelle pregiate vigne della zona di Bordeaux. «I nostri vini sono fatti mescolando uve merlot e cabernet sauvignon», spiega Jean-Christophe Barron, direttore tecnico delle cantine Château Rouillac a Pessac-Léognan, pochi chilometri a sud del capoluogo dell’Aquitania. Il produttore ha ottenuto nel 2012 la certificazione per l’agricoltura rispettosa dell’ambiente: ha abolito i pesticidi chimici, pratica la lotta biologica integrata agli insetti nocivi e in vigna non vengono usati trattori o altri mezzi meccanici ma il lavoro viene effettuato con i cavalli da tiro. «Con l’aumento della temperatura il merlot acquista troppi zuccheri e, con la fermentazione, rende il vino troppo alcolico. Abbiamo quindi già iniziato a incrementare la percentuale di cabernet sauvignon per mantenere una gradazione ottimale. Le due uve però hanno caratteristiche diverse e di conseguenza anche il vino ottenuto cambia: non sarà più il Bordeaux che abbiamo conosciuto finora», prosegue Barron. «I dati su umidità del suolo, precipitazioni e temperatura che ci fornisce il Cams già in inverno e in primavera ci consentono di prevedere l’andamento della stagione e predisporre di conseguenza la vigna. Il clima è destinato a diventare più caldo: serviranno varietà di uva più resistenti alla siccità e alle temperature». «Nello scenario peggiore a fine secolo la vendemmia inizierà un mese prima: il 12 agosto al posto del 19 settembre», avverte Jean-Charles Samalens, funzionario del settore viticoltura e foreste di Telespazio. «Con i satelliti otteniamo un’immagine multispettrale per capire la qualità del vino, l’analisi della biomassa presente zona per zona può aiutare a ridurre l’uso dei fertilizzanti, che sono un’importante fonte di inquinamento. Gli strumenti oggi sono così sofisticati che è possibile arrivare a una raccolta differenziata filare per filare».

Il turismo 2.0

Un altro settore molto influenzato dai cambiamenti climatici è quello turistico. «Negli ultimi due anni nell’Europa centro-settentrionale in estate ha fatto molto più caldo della media», afferma Adeline Cauchy esperta di clima di Tec/Ramboll, compagnia internazionale di consulenze multidisciplinari. «Molti turisti nordeuropei che si sarebbero recati all’estero in Paesi mediterranei e tropicali, sono rimasti entro i propri confini. Questa può essere stata una concausa del fallimento di Thomas Cook, che si trovava già in una situazione finanziaria difficile». I dati di Cams servono anche per pianificare gli investimenti in nuove destinazioni turistiche, soprattutto invernali visti i cambiamenti delle precipitazioni sulle Alpi dove si alternano stagioni senza un fiocco di neve a stagioni dove la neve si misura a metri. «I dati di Copernicus sono preziosi per chi intende aprire resort e camping investendo milioni di euro. Se conosce il passato climatico e l’andamento degli ultimi anni può aggiungere un dato importante alla sua pianificazione».

L’occhio dallo spazio per l’energia

I satelliti Sentinel sono inoltre in grado di aggiornare in tempo reale le misurazioni sull’intensità della radiazione solare incidente. È un elemento decisivo nella gestione di un settore energetico emergente come quello fotovoltaico per poter prevedere la produzione e vendere l’energia sul mercato spot. «Cams fornisce dati sull’irradiazione solare o la presenza di polvere da tempeste sahariane, come è avvenuto nello scorso aprile», dice Mark Parrington, del settore energia di Ecmwf. Ne fa uso per esempio la centrale di Cestas, la più grande in Europa con una potenza installata di 300 MW su una superficie di 2,5 chilometri quadrati, che fornisce energia sufficiente al consumo domestico dell’intero nucleo urbano di Bordeaux.

Paolo Virtuani - Corriere della Sera

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