Riccardi (La Dante): 'Francesco dà sapore alla lingua italiana'
Dal 19 al 25 ottobre a Foligno avranno luogo le Giornate Dantesche. L'obiettivo delle giornate è rinsaldare il rapporto tra Foligno e Dante Alighieri attraverso una serie di conferenze tenute dai massimi esperti danteschi con il coinvolgimento degli studenti delle scuole superiori della città. Oggi la conferenza stampa di presentazione, tra l'altro con un video messaggio del Presidente della Società Dante Alighieri Andrea Riccardi. (Continua dopo il video)
"Perché legare Assisi alle celebrazioni dantesche? C'è un legame profondo tra Dante e San Francesco, non solo perché Dante partecipò al terzo ordine francescano, ma perché Dante sente Francesco", ha detto Riccardi.
"Mi permetto di dire che nella Divina Commedia si vede come il canto del Paradiso dedicato a San Francesco è molto sentito dal Poeta. Sappiamo che il cuore di questo canto è la povertà e Francesco è cantato da San Tommaso perché Dante sceglie che nessuno canti se stesso. Io credo che bisogna guardare la protasi dedicata a San Francesco, dove Dante si distacca dalle passioni e dalla politica. Ha avuto la delusione di Arrigo VII, Francesco è l'immagine verso cui va. Vorrei sottolineare quello che Dante intuisce ed è vero ancora oggi: Francesco è sposo di Madonna Povertà, che è sposa di Cristo, e quindi è l'alter Christus. Qui c'è il segreto del perché Francesco non passa: tutti i Santi hanno una loro stagione, invece Francesco resta perché altro non è che parola del Vangelo e imitazione di Cristo. Qui c'è il legame profondo tra Dante e Francesco. Inoltre Dante intuisce che Francesco non è legato con una catena ad Assisi. Lo spirito di Assisi soffia nei luoghi più diversi, e Assisi e Francesco fanno parte della stessa storia e rimandano l'uno all'altro".
Per Riccardi, "Assisi è il nuovo oriente dove nacque un sole. Dante è casa sua ad Assisi, con la sua lingua. Noi parliamoo la lingua di Dante. E Francesco fa questa grande operazione, di portare la lingua del Vangelo nella lingua parlata dalla gente. Assisi è una città di pace e parla la lingua del Vangelo e Francesco ha dato un tono e un sapore all'italiano. Mi auguro - ha concluso Riccardi - che le giornate dantesche stabiliscano un forte legame tra Dante, Francesco ed Assisi".
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