Quando i francescani nascosero gli Ebrei
Il santuario del Beato Sante di Mombaroccio diventa un set di Hollywood
Un convento francescano diventa il set cinematografico per un film sulla Shoah.
Il noto produttore di Hollywood Arman Julian ha annunciato la realizzazione di un lungometraggio tratto dal libro “Siamo qui, siamo vivi. Il diario inedito di Alfredo Sarano e della famiglia scampata alla Shoah”, scritto dal giornalista pesarese Roberto Mazzoli con prefazione della Senatrice a vita Liliana Segre.
LE SCENE SARANNO GIRATE NEL SANTUARIO
Il film verrà girato quasi interamente nelle Marche e in particolare nel santuario francescano del Beato Sante di Mombaroccio e in altri siti delle province di Pesaro e Urbino e di Ancona. «Si tratta di una produzione internazionale del valore di diversi milioni di dollari - spiega Arman Julian - sul portale di informazione marchigiano Fano Informa –. Faremo rivivere i luoghi degli avvenimenti realmente accaduti in questo territorio durante la seconda guerra mondiale».
ALFREDO SARANO E I 14MILA EBREI
Il film racconterà la vicenda del segretario della comunità ebraica di Milano, Alfredo Sarano, che salvò la vita ai 14.000 ebrei milanesi nascondendo le liste dei nomi della sua comunità ai rastrellamenti nazisti prima di fuggire con la sua famiglia di sette persone a Mombaroccio.
LA PROTEZIONE DEI FRANCESCANI
Qui gli ebrei vennero protetti dai i frati francescani del santuario del Beato Sante. Determinante per la loro salvezza fu il gesto del comandante tedesco della Wehrmacht Erich Eder, il cui nome dal 2021 spicca nella Foresta dei Giusti Gariwo.
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300 CIVILI NASCOSTI NELLE GROTTE DEL CONVENTO
Il giovane ufficiale, pur avendo scoperto l’identità degli ebrei, decise di non deportare nessuno verso i campi di sterminio ed anzi fece un voto al Beato Sante per avere salva la vita di tutte le persone durante il devastante bombardamento del 25/26 agosto 1944 ordinato dal Primo Ministro inglese Churchill giunto di persona a Montemaggiore al Metauro per coordinare lo sfondamento della Linea Gotica.
Nelle grotte del convento erano nascoste insieme alle famiglie ebree anche 300 civili che si salvarono dalle bombe degli Alleati.
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