societa

Proposta alternativa al riarmo nucleare  

Redazione
Pubblicato il 17-11-2021

Convegno Comitato Civiltà dell'Amore

Incoraggiati dalle parole espresse dal cardinal Pietro Parolin, che riprende il forte appello del Papa per la Pace, alle Potenze mondiali proponiamo di mirare strategicamente, per il bene delle proprie nazioni, ad una sicurezza non più basata sulla deterrenza nucleare ma ad una sicurezza integrale, come applicazione di una etica consonante con la dignità di ogni persona nel mondo donatoci da DIO. 

Solo così si potrà offrire ai popoli una Pace e un benessere duraturi. 

La Sicurezza integrale

La sicurezza integrale potrà essere perseguita affrontando e risolvendo le nuove sfide imprescindibili dell’umanità, sempre più interconnessa a livello globale, quali la salute da epidemia, la miseria e la fame di milioni di persone a livello globale (presenti anche nei Paesi più evoluti), il Clima e l’inquinamento della Biosfera da attività umane, l’economia nazionale e internazionale. Tutte queste sono sfide che minacciano le basi della convivenza e dello sviluppo sostenibile a cui tutti gli uomini sono dignitosamente chiamati.

Affrontare e governare tali sfide, in modo strategico, in particolare per le Potenze mondiali, porta al raggiungimento della sicurezza più integrale per la Pace e lo sviluppo sostenibile progressivo per tutti i popoli.

Infatti la Pace si raggiunge quando vengono ottemperati i bisogni primari dei popoli, e quindi se si vuole perseguire una sicurezza integrale, come l’esperienza planetaria del Covid ha messo in luce, le principali linee che interessano una Sicurezza integrale, e nel contempo, la conversione delle armi nucleari in progetti di sviluppo sarebbero:

• militare

• economica

• ambientale

• alimentare

La sicurezza militare si rafforza quando vi è una diffusa fiducia tra attori internazionali circa l’impossibilità di essere oggetto di attacco da parte di un competitor. La dissuasione, fino ad ora, si è realizzata tenendo alto il costo di una azione militare, elevando, cioè, la capacità difensiva rispetto ad un potenziale attacco; infatti, quando il rapporto tra l’importanza della posta in gioco ed il costo di un conflitto raggiunge un determinato valore, altre forme di confronto pacifico possono lasciare il campo alla violenza. Quindi un Disarmo concordato progressivo ed equilibrato è da perseguire perché aumenta la fiducia reciproca e riduce la presenza delle armi richieste per la sicurezza.

     

 

La sicurezza economica si raggiunge con lo sviluppo progressivo in campo economico di tutte le società. Il Disarmo e la Conversione Nucleare offrono tale possibilità di sviluppo economico in grande misura perché liberano una grande quantità di riserve economiche, provenienti dal Disarmo, da investire sia in opere infrastrutturali sia di sviluppo locale a favore degli oltre 7 miliardi di persone del nostro pianeta.

 

La sicurezza ambientale è l’ultima presa di coscienza dell’umanità davanti alla sempre più evidente crisi ambientale che genera nuovi conflitti nel mondo e costituisce la sfida ineludibile per la sopravvivenza dell’umanità entro qualche decennio. La Conversione nucleare in energia porta di per sé ad una notevole riduzione di CO2. Inoltre le ingenti risorse economiche non più destinate alla “corsa alla bomba” potrebbero contribuire in modo significativo al miglioramento della situazione ambientale del Pianeta che oggi versa in condizioni di povertà energetica, senza incidere sulla sostenibilità globale.

 

 

La sicurezza alimentare è il bisogno primario di tutte le società e di tutti i popoli nella storia umana, a cui i Governanti devono prioritariamente provvedere. 

Il ricavo finanziario della Conversione delle Armi Nucleari sarebbe sufficiente per debellare la miseria e la fame di tutte le popolazioni oggi bisognose nel mondo ed assicurare l’alimentazione a tutti gli uomini e donne del nostro pianeta.

 

Tutto ciò costituirebbe quindi la sicurezza integrale, senza ricorrere ad armamenti di minaccia globale, per un futuro di Sviluppo dignitoso per tutti e per la Pace nel mondo.

 

Verso una Sicurezza integrale

Ad innescare questo nuovo percorso verso una Sicurezza integrale può essere proprio il processo di disarmo nucleare (che richiama anche quello chimico e batteriologico) che già in un recente passato ha dimostrato i benefici di Pace e Sviluppo dei Popoli.

Di qui nasce la nostra Proposta alternativa alla nuova corsa al Riarmo innanzitutto nucleare in atto: Riprendere la conversione delle armi nucleari per lo sviluppo sostenibile di cui tutti i popoli hanno bisogno. 

Essa è già stata sperimentata con successo nel Piano Usa-Russia Megatons to Megawatts che in 20 anni ha convertito l’Uranio altamente arricchito HEU, contenuto in 20.000 testate nucleari, in elettricità e risorse.

Infatti la conversione degli arsenali nucleari è un ampio percorso che coinvolge non solo il settore militare, quale primo protagonista del Processo, ma contemporaneamente i settori economico e ambientale interconnessi, nonché la possibile sconfitta della fame nel mondo.

La Conversione delle armi nucleari, che può avvenire solo attraverso l’unica tecnologia in grado di eliminare le atomiche, cioè il bruciamento del combustibile nucleare da disarmo nelle centrali nucleari, esistenti oggi e nel prossimo futuro, può favorire le risorse di vario genere (finanziarie, industriali, scientifiche, ecc), liberate, in un mondo che non può più permettersi la tragedia della fame e della miseria con possibili conseguenti rischi sanitari globali.

 

In conclusione 

Appare oramai ineludibile l’avvio di negoziati, , preferibilmente sotto l’egida delle massime Organizzazioni Internazionali, tra i Paesi dotati di arma nucleare, aderenti o meno al TNP e quelli che potrebbero ambire in un prossimo futuro a dotarsi di arsenali atomici, finalizzati ad individuare formule per una riduzione concordata progressiva ed equilibrata dei dispositivi di distruzione di massa, o per porre reciproci e stringenti limiti al loro utilizzo a fini offensivi. Ciò nello spirito e nella lettera dell’art. VI del TNP che impone l’effettuazione di “negoziati in buona fede su misure efficaci relative alla cessazione tempestiva della corsa agli armamenti nucleari e al disarmo nucleare” che, purtroppo, non ha però trovato ancora piena applicazione. Passo di importanza capitale per dare il via ad un uso pienamente pacifico dell’energia nucleare, con l’utilizzo di materiale fissile ora destinato ad ordigni atomici.

Si coglierebbe così semplicemente anche l’avvio effettivo da parte delle Potenze nucleari dell’auspicata Conversione ecologica integrale, reclamata anche dai Giovani alla COP26 di Glasgow e attesa da tutta l’umanità, soprattutto da quella più povera.

 

Ing. Giuseppe Rotunno Comitato per una Civiltà dell’Amore          
Prof. Orazio Parisotto UNIPAX-UNITED PEACERS

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