Parola chiave: Fraternità. San Francesco d’Assisi è un uomo con la capacità di rendere propri i problemi degli altri
'A scuola di opportunità' - Parola ai ragazzi della classe II A del Liceo Classico Giovanni XXIII di Marsala
Noi, ragazzi della classe II A del Liceo Classico Giovanni XXIII di Marsala, siamo stati selezionati per partecipare al progetto “A scuola di opportunità”, che mette in evidenza le condizioni di vita dei meno fortunati e che favorisce la diffusione di una cultura di pace, legalità e condivisioni di beni e risorse con i più deboli, di riconoscimento di altre culture.
VISITA ALLA FONDAZIONE
Grazie al progetto, abbiamo avuto l‘opportunità di visitare la sede “Presidio di Pace” della “Fondazione Francesco d’Assisi”, che da 15 anni si occupa di dare assistenza, alloggio e ospitalità non solo alle famiglie meno abbienti del nostro territorio, ma anche agli immigrati. Una volta arrivati sul posto, gli amministratori della fondazione ci hanno accolto con entusiasmo, spiegandoci la nascita e la storia della fondazione. All’origine di essa troviamo uno spirito di natura religiosa che deriva dagli insegnamenti di san Francesco d’Assisi che, come ci ha raccontato una delle fondatrici, “prima di essere Santo, è un uomo con la capacità di rendere propri i problemi degli altri”.
PROGETTI FUTURI DELLA FONDAZIONE
La “Cittadella della Pace” è un progetto che sperimenta il mondo di domani, dove non ci saranno barriere, dove vivremo senza differenze tra neri e bianchi e in un contesto di fratellanza. Questo è uno dei progetti che l’associazione intende realizzare. Inoltre, intende donare dei fondi in beneficenza attraverso l’apertura, nella loro sede a Marsala, di un ristorante sociale che permetterà anche di mettere a confronto etnie e culture diverse.
INTERVISTE
Durante la mattinata, abbiamo avuto modo di incontrare e confrontarci con tre ragazzi che da qualche anno vivono in Italia e che, grazie all’aiuto della fondazione, sono riusciti ad integrarsi perfettamente nella società. Alagie Bah Bali è un ragazzo del Gambia di 26 anni che ancora non è riuscito ad imparare bene l’italiano e quindi siamo venuti a conoscenza della sua storia tramite il suo compagno Drame Boiro che, al contrario di Alaige, da quando è in Italia è riuscito a diplomarsi e adesso lavora come mediatore. Boiro, così si fa chiamare, è della Guinea e ha 27 anni. Di lui ci ha colpito particolarmente l’amore per le sue origini. Infatti, alla nostra domanda su quale fosse la difficoltà maggiore nel partire in questo viaggio che lui chiama “viaggio della speranza”, ha risposto “sicuramente il momento più drammatico è quello della partenza, il distacco dalla propria famiglia e dalle origini”.
Akhibi Stephen, che ha 18 anni, è il più piccolo del gruppo e ha origini nigeriane. Frequenta la scuola serale all’istituto Commerciale e sta ottenendo degli ottimi risultati. A lui abbiamo chiesto quale fosse stato il motivo della sua partenza. Inizialmente non voleva rispondere, successivamente ha detto “nel mio Paese il problema principale è la persecuzione. Io sono cristiano e i terroristi di Boko Haram perseguitavano i fedeli della mia religione, ci costringevano a cambiare il nostro Credo. Io mi sono rifiutato e, grazie al consiglio dei miei genitori, ho intrapreso il viaggio della speranza”.
Queste sono soltanto alcune informazioni delle testimonianze. Le loro storie ci hanno fatto riflettere: abbiamo provato ad immaginare di vivere la loro vita, immedesimandoci nei loro problemi e facendoli nostri, proprio come san Francesco. Alla domanda “quali sono i vostri progetti per il futuro?” hanno risposto con gli occhi pieni di speranza di voler continuare gli studi, di ottenere la cittadinanza italiana e di formare una famiglia, così da realizzare i loro desideri. “Fai per gli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”
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