Le visite dei pontefici

La storia di una coppia di Novara
Marina Leva e Fabio Portesan sono una coppia di Novara. I due, a un certo punto, hanno deciso di vendere la loro casa per andare a vivere – con i figli Valerio e Leilani, e con i gatti Pacho e Vicky – su una barca a vela. Fabio è un informatico; aggiorna la piattaforma online (www.valeila.com) sulla quale racconta dettagliatamente la loro avventura, collabora con riviste specializzate, e gestisce l'e-commerce per prodotti da barca. Martina, invece, ha trovato impiego in un negozio di Lakka, dove hanno soggiornato per un periodo di tempo.
Fabio, perché avete scelto di vivere in mare?
«Il sogno di vivere in barca è nato in Mar Rosso, durante il nostro viaggio di non-nozze. Eravamo tranquilli su una terrazza ad ammirare il Sinai e i suoi colori, quando abbiamo cominciato a fantasticare sulla possibilità di acquistare una barca e stare via per un po' con Valerio. Era il 2012, e Leilani non c’era ancora. Tutto quel che compone una vita normale ci ha proiettato in quel loop fatto da “alzati, lavora, mangia, lavora, un’ora con i figli e due settimane di vacanza all’anno”. Nel 2017 ci siamo stancati di questa non-vita e abbiamo venduto tutto per acquistare Gentilina, un Beneteau Oceanis 430, che ora è la nostra casa. Vivere in mare è stata una scelta naturale. Sia io che Marina siamo innamorati dei periodi che passiamo in Sardegna, siamo apneisti e adoriamo tutte quelle sensazioni che soltanto il mare può dare».
Quello di vivere in mare è il sogno di tutti.
«Ne sei sicuro?»
A dire il vero, no.
«Ecco, perché la maggior parte delle persone che conosco preferiscono una vita tranquilla e senza troppe scosse. La vita però non è mai sicura, quindi bisogna vivere al meglio delle proprie possibilità. Non sto parlando di possibilità economiche, ma di cercare di trovare la felicità nelle cose che si fanno e non nella sicurezza che ti possono dare il divano e la televisione».
Uscire dalla zona di comfort, per dirla in breve. Voi avete mollato tutto.
«Si, ma perché desideravano trovare di meglio. Valerio fa home-schooling con noi, e gli esami in Italia. Marina e io lavoriamo come copywriter e videomakers per diverse aziende. Non si può vivere senza denaro».
Questa scelta, però, che non vi ha posto dei limiti.
«No. In realtà avevamo pensato di tornare dopo due anni. Ma ora che comincia il terzo anno in barca non ne abbiamo proprio intenzione».
La qualità della vita sarà nettamente superiore.
«Direi di sì, dato che i ritmi li decidiamo noi e in parte sono dettati dalle condizioni meteo. Anche Valerio e Leilani vivono all’aria aperta, a contatto con culture differenti; parlano già inglese correntemente, oltre ovviamente all’italiano. Stiamo anche imparando il greco tutti insieme».
Essere anticonvenzionali aiuta a vivere meglio?
«Siamo anticonvezionali rispetto alle aspettative che si possono avere in una città di medie dimensioni. Non si deve pensare che la nostra sia una vacanza continua, tutt’altro. Noi ci siamo presi in toto le responsabilità nei confronti di noi stessi e dei nostri ragazzi. Educazione, lavoro, ideali e rispetto per se stessi sono al centro della nostre vite. E nel frattempo abbiamo deciso di divertirci attraversando il tempo che abbiamo a disposizione».
Cosa è cambiato in voi in questi due anni?
«Tutto. Abbiamo commesso tanti errori ma abbiamo imparato tante cose nuove. Abbiamo scoperto che in barca non puoi mentire a te stesso e nemmeno agli altri. Tu sei quello che sei e, una volta accettato questo fatto, puoi cercare di migliorare. Ogni membro della nostra famiglia fa del suo per creare armonia all’interno di questo microcosmo che è la nostra Gentilina. E se mi doveste chiedere adesso “Ora che i due anni sono finiti tornerete a Novara?” io risponderei che abbiamo appena cominciato a capire cosa vogliamo fare nella vita, e che non è nei nostri piani tornare dove siamo partiti. Sto parlando di muoversi con la mente, di fare e imparare cose nuove, di non fossilizzarsi in un solo lungo percorso da abitudini completamente uguali fino all’ultimo nostro giorno di vita.Ogni cosa si fa nell’ottica del voler essere felici. Che sia un lavoro, uno spostamento o altro. Abbiamo capito che il gol nella vita è essere felici facendo il meglio che si può. Non sempre scegliere di voler essere felici è una via semplice, e molto spesso incontriamo difficoltà impegnative ma superarle è sempre fonte di gioia e accrescimento personale. D’altronde cos’altro si può fare nella vita se non crescere?».
Domenico Marcella
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