La Cina rinuncia al commercio d'avorio
Il 31 marzo è una data storica per la Cina perchè segna la fine della prima fase del piano per mettere al bando il commercio di avorio. Pochi giorni prima, il 24 marzo, la China Stare Forestry Administration aveva infatti annunciato che 12 delle 34 fabbriche esistenti che lavorano avorio e 55 dei 143 shop che lo commerciano avrebbero chiuso entro la fine del mese.
In risposta a questo annuncio, che segna la fine della prima fase per fermare il commercio legale d'avorio, Colman O'Criodain, WWF Policy Manager per la biodiversità ha dichiarato:
"La Cina è il più grande mercato d'avorio al mondo, e renderne illegale il commercio rappresenta una grande vittoria per la conservazione degli elefanti. Siamo davvero contenti nel sapere che la Cina sta portando avanti la promessa di fermare il mercato legale dell'avorio. Mantenendo costante questo impegno, dovremmo riuscire a rendere illegale il commercio d'avorio entro la fine dell'anno. E nella migliore delle ipotesi, potremmo aspettarci anche una significativa riduzione del commercio illegale, che invece sta continuando ad alimentare il bracconaggio all'estero. Continueremo a fare pressione anche sugli altri Paesi dove ancora è legale, affinché possano metterlo al bando il più presto possibile. In particolare, è fondamentale che lo facciano i Paesi più vicini alla Cina, per prevenire l'importazione d'avorio illegale nel Paese".
WWF e TRAFFIC si sono impegnati a fermare il bracconaggio dilagante degli elefanti, sradicare il desiderio dei consumatori per l'avorio e combattere il più vasto commercio illegale della fauna selvatica. (wwf.it)
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