I musei non solo per turisti
C'è vita e vitalità nei musei e per questo hanno un ruolo essenziale
Dopo novantotto giorni di chiusura forzata il Museo Egizio ha ritrovato il pubblico nelle sale: la sua comunità. Abbiamo voluto festeggiare, perché il museo è la casa di tutti, con l' ingresso gratuito, per questa prima settimana di "rinascita". Negli occhi dei visitatori era facile cogliere un senso di un ritorno alla normalità, di partecipazione e di gioia: una signora, entrando per prima, ci ha detto di essersi svegliata alle sei del mattino per assicurarsi un biglietto. Un sentimento confermato dalle centinaia di studenti universitari, attratti dai reperti che permettono di compiere un viaggio nello spazio e nel tempo, di stabilire un dialogo con una cultura lontana. Ecco, la comprensione del ruolo dei musei nella società non può che partire da qui. Migliaia di oggetti custoditi all' interno e strappati da vite, luoghi e tempi lontani sono testimoni di generazioni passate. Le collezioni museali conservano ancor oggi una funzione importante nel costruire relazioni sociali fra gli esseri umani che vanno ben oltre i confini fisici.
Il museo non è dunque una mera raccolta materiale, una scenografia, ma costituisce una significativa rete sociale. Le persone che ci lavorano, coloro che, nel tempo, hanno contribuito alla formazione delle collezioni, gli studiosi, i visitatori che vengono o osservano anche a distanza, formano infatti quella che potremmo definire agency sociale. E questo tipo di impatto non si esaurisce con l' acquisizione degli oggetti, ma continua nei processi di curatela e di esposizione, così come in quelli di ricerca, formazione, visita e in tutto ciò che potremmo chiamare conoscenza. La longevità di queste istituzioni è determinata dal fatto che esse creano rapporti che non costituiscono soltanto un fenomeno del passato, ma continuano a svilupparsi nel presente. C'è vita e vitalità nei musei e per questo hanno un ruolo essenziale. Molto, troppo spesso siamo stati percepiti come il luogo "riservato" ai turisti e ci siamo dimenticati che, invece, costituiamo un' enciclopedia materiale che permette di sapere, capire, scegliere. Il valore aggiunto dei musei non è costituito dalla vendita dei biglietti ma dal fatto che contribuiscono a definire quale sia il nostro ruolo all' interno della società. Custodiamo dei frammenti di memoria che ci permettono di comprendere fenomeni complessi, di osservare le stratificazioni della storia e di interagire con il diverso. Per finanziare tutto ciò bisogna innanzitutto rendere più osmotici musei, università ed enti di ricerca.
Allargando lo sguardo, condividendo i dati, rendendo i processi più trasparenti si possono individuare progetti comuni, interessi condivisi che permettano di attirare finanziamenti pubblici e privati. La cura del patrimonio dovrà essere assicurata da fondi certi e costanti che permettano di intraprendere programmi di innovazione. Non possiamo immaginare di raggiungere questo obbiettivo in un' ottica solamente assistenziale ma, mettendo la ricerca al centro delle politiche di sviluppo, si potrà accrescere il valore aggiunto che i musei portano alla società. Bisogna coniugare il compito di essere un luogo della memoria collettiva, deputato alla conservazione, con quello di ambire a diventare un laboratorio di innovazione per il futuro. Se i musei sapranno raccogliere la sfida di formare le nuove generazioni con un modello di didattica diverso che sappia far dialogare materiale e immateriale e che porti i ragazzi e gli insegnanti e le famiglie a frequentarli; se saranno in grado di sviluppare progetti di ricerca che permettano di comprendere in uno sviluppo diacronico i mutamenti della società; se sapranno svolgere la funzione di luoghi di inclusione, di creazione di cittadinanza, di dialogo e confronto, troveranno soggetti interessati ad investire in un modello di museo che porti davvero un valore aggiunto alla collettività. Solo così daremo davvero voce a quanto ci ricorda in modo netto l' articolo 9 della Costituzione. Ricerca, innovazione tecnico scientifica, patrimonio e società sono connessi in modo imprescindibile e da questo rapporto deve partire la rinascita culturale. (La Repubblica)
* Christian Greco, egittologo, è direttore della Fondazione Museo Egizio di Torino
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