Giorgia, che a 23 anni sfida il cancro sul web: "Voglio vivere ancora"
Ci sono destini che non si vuol provare neanche a immaginare, per quanto fanno male. Giorgia Libero, padovana di 23 anni, il suo destino atroce non solo ha deciso di guardarlo in faccia, ma anche di raccontarlo al mondo intero. Un linfoma sta divorando il corpo della ragazza, portandole via tutte le forze. La battaglia di Giorgia contro il "brutto male", come lo chiama lei, i suoi incubi, le sue speranze e il suo dito medio che ogni tanto spunta per mandare a quel paese le diagnosi infauste, stanno commuovendo il popolo dei social network. Su Facebook, Giorgia ha raggiunto quota 4.909 amici, su Instagram ha 30 mila follower, che hanno condiviso anche l'esito dell'ultima radiografia: un referto del 4 agosto che sembra annullare ogni speranza. "Credo non serva essere troppo dottori per leggere questa tac, anzi questa merda di tac. "Marcata progressione del noto quadro patologico". Ma cosa vuoi da me? Cosa? Ci sei riuscito? Ci sei riuscito a mettermi ko, sei felice adesso? Un passetto alla volta ti sei preso tutto. Le forze, il respiro, la schiena, le gambe e ora tutti i miei organi vitali. Va bene, grazie. Vuoi altro? Ci sei quasi sai". Oltre seimila like e millecinquecento commenti su Instagram: un coro unanime di "forza, non mollare", "sei una guerriera", "preghiamo per te".
Giorgia Libero, compleanno la vigilia di Natale, impiegata amministrativa, figlia di Marino e Gigliola, fidanzata di Federico, combatte con la malattia ormai da un anno e mezzo. Ha dovuto mollare il lavoro e nel frattempo il reparto di ematologia dell'ospedale di Padova è diventato la sua seconda casa. Basta scorrere il suo profilo Facebook per capire come si è trasformata la vita di questa giovane dal fisico perfetto e le braccia tatuate. I 30 anni del fidanzato festeggiati accanto a flebo e macchinari, l'intero staff medico che posa con il dito medio alzato in sala operatoria ("Queste dita ti bastano? Fuck you"), la consegna dell'anello di fidanzamento immortalata in un video. "Convivo con la paura di non aprire più gli occhi la mattina, ma io voglio vivere", scrive Giorgia, che poi pensa anche al papà. "Vorrei che tu smettessi di guardarmi e morire dentro. Vorrei che anche tu, come tutti gli altri padri, potessi gioire dei successi di tua figlia, invece di disperarti per le delusioni delle sconfitte che porto a casa".
I pensieri affidati ai social network possono diventare molto crudeli. Perché poi con il tempo tutto cambia, ma le parole restano. Come quando a fine aprile per Giorgia è arrivata la data del trapianto di midollo. "È il momento del bianco e del nero: o guarisco o no. No, stavolta non dirò che non ho paura. Ne ho tantissima. Però non ho scelta, no? Ok. Sono qua. Sono pronta (quasi). Andiamo. Facciamo. Finiamo. Vada come vada, costi quel che costi. Userò tutto quello che amo per rimanere aggrappata qui e, se non sarà così, beh amo tutto questo comunque". Il trapianto c'è stato ma il quadro clinico ancora non fa intravedere spiragli di luce. Anzi.
Giorgia ormai da giorni se ne sta stesa sul suo letto d'ospedale e non risponde al telefono. "Non parla e non scrive, deve solo riposare" spiega il fidanzato, Federico Morandi. Il gesto della consegna dell'anello di fidanzamento in reparto ha commosso ancora una volta i follower. "Per me vale molto più di tanti altri gesti e sentimenti che avrei potuto vivere e provare al di fuori di questa nostra sofferta ma coraggiosa quotidianità. Non c'è nulla di più umano, vero e profondo di un dolore condiviso", commenta il giovane.
Il 15 luglio
Giorgia è potuta uscire dall'ospedale per qualche giorno. La cena a lume di candela con i due calici di vino e il "grazie amore mio" vengono immortalati in una foto che catalizza 421 like su Facebook. E in questa storia brilla ancora, nonostante tutto, la parola speranza. (Repubblica)
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