G7 Inclusione e Disabilità: verso l'evento di ottobre
Il cammino svolto finora e i prossimi passi
È nel pieno dello svolgimento il cammino di preparazione al primo G7 sui temi dell’inclusione e della disabilità, che si svolgerà tra Assisi e Perugia dal 14 al 16 ottobre 2024. Il ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, alla guida dell’iniziativa, in questi giorni è al lavoro per l’organizzazione dell’evento dopo una serie di incontri con associazioni e soprattutto con le delegazioni ministeriali che interverranno alla tre giorni di ottobre. In particolare, dal 10 al 15 giugno scorso la ministra ha avuto l’opportunità di partecipare a New York, presso la sede dell’Onu, all’annuale Conferenza degli Stati della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità.
«La 17a Conferenza annuale degli Stati parte della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità – ha dichiarato l’on. Locatelli – anche quest’anno è stata una grande occasione di confronto, abbiamo raccontato il lavoro che porta avanti il nostro Paese sull’inclusione e dell’opportunità straordinaria che abbiamo con la riforma sulla disabilità. Sono intervenuta in conferenza plenaria per testimoniare l’importanza di promuovere un cambio di prospettiva, di mettere al centro la persona valorizzando i talenti e le competenze di ognuno per valutarne le potenzialità e non i limiti».
A margine dei lavori della Conferenza il Ministro Locatelli ha tenuto numerosi incontri bilaterali con altri Paesi europei ed extra europei. Nella giornata di apertura dei lavori è intervenuta al dibattito generale durante la seduta plenaria per illustrare la riforma che l’Italia sta portando avanti, mentre nella giornata del 12 giugno si è svolto l’evento “Inclusione: il talento e le competenze nella cucina italiana”, voluto dal Ministro e co-sponsorizzato da USA, Spagna, Ghana e International Disability Alliance.
«Dal G7 dei leader - ha dichiarato commentando il documento finale – un impegno chiaro e concreto per le persone con disabilità perché sia loro garantito il diritto alla piena partecipazione alla vita culturale, educativa, economica, civile e politica dei nostri Paesi. Valorizzare i talenti e le competenze di ogni persona è la grande sfida che abbiamo davanti a noi e sono convinta che sia questo il momento giusto per cambiare finalmente la prospettiva. Il G7 Sarà un’occasione storica che non rimarrà isolata e che ci permetterà di intensificare gli sforzi dei nostri Paesi per l’accessibilità universale, la vita indipendente, l’autonomia, l’inclusione lavorativa, la disponibilità dei servizi, la prevenzione e la gestione delle emergenze, e di rafforzare quindi la nostra azione per l’attuazione della Convenzione Onu. Impegni concreti che confluiranno nella Carta di Solfagnano e che, in attesa del vertice globale sulla disabilità che si terrà a Berlino nel 2025, ci consentiranno di tracciare una strada condivisa per il futuro».
A pochi giorni di distanza, il 28 giugno, si è tenuta ad Anversa la 32a Conferenza sui Servizi Sociali Europei sul tema “Co-creating Future Social Services”.
«È il motivo per cui stiamo portando avanti una grande riforma – ha commentato la ministra a margine dell’evento – che rivoluziona la presa in carico della persona con disabilità nei territori, a partire dai servizi sociali e dagli enti del Terzo settore coinvolgendo tutte le istituzioni che concorrono a dare risposte ai bisogni della persona e della sua famiglia».
Subito dopo, il 3 luglio, a Ginevra si è svolta la 56esima sessione del Consiglio Diritti Umani e l’on. Locatelli è intervenuta al side event organizzato dall’Italia con l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani sul tema Building a Roadmap Towards Disability-Inclusive Post-2030.
«L’attuazione della legge delega 227 del 2021 – ha spiegato la ministra nei giorni scorsi al Corriere dell’Umbria - avvia un percorso di riforma concreto nell’approccio alla disabilità e di profonda innovazione. I tre decreti attuativi rendono, infatti, protagonista la persona con disabilità e riconoscono la centralità dei suoi desideri, delle sue preferenze e dei suoi bisogni, così come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Il cuore della riforma è il Progetto di vita, strumento sostenuto dal budget di progetto che garantisce una presa in carico completa e integrata della persona con disabilità, secondo una visione unitaria che tiene insieme tutti gli aspetti della vita quotidiana. Oggi le persone che hanno bisogno dei servizi devono ‘bussare alle porte’ dei diversi enti che gestiscono separatamente la parte sociale, sanitaria, di riabilitazione, scolastica, con il Progetto di vita la prospettiva si inverte e tutti gli enti competenti dovranno coordinarsi tra loro e riunirsi attorno alla persona con disabilità, protagonista dell’Unità di valutazione multidimensionale, attivando immediatamente i servizi e le misure necessari. La riforma semplifica la fase preliminare dell’accertamento dell’invalidità, la cosiddetta valutazione di base, individuando un unico soggetto accertatore, riunificando le procedure esistenti ed eliminando le visite di rivedibilità grazie a un certificato che di norma avrà durata non limitata nel tempo».
A gennaio 2025 sarà avviata, in nove province italiane, tra cui quella di Perugia, la sperimentazione delle nuove norme e presto partirà la formazione degli enti coinvolti. «In coerenza con la Convenzione Onu, il decreto sul Progetto di vita introduce anche il principio dell’accomodamento ragionevole e aggiorna il linguaggio sulla disabilità: parole come handicappato e portatore di handicap saranno abolite dalle leggi ordinarie e si parlerà finalmente di Persone con disabilità. Sul piano delle tutele, la riforma riqualifica le pubbliche amministrazioni per garantire ai cittadini l’accessibilità agli spazi e ai servizi degli enti. Le novità principali riguardano l’individuazione, presso ciascuna amministrazione, di una figura preposta alla programmazione strategica della piena accessibilità da parte delle persone con disabilità».
Inoltre, gli obiettivi di tutela e accessibilità delle persone con disabilità nell’esercizio delle prestazioni lavorative e nell’accesso e fruizione dei servizi della pubblica amministrazione «entrano a far parte del sistema di valutazione dei risultati anche in relazione alla responsabilità dei dirigenti».
È infine prevista «l’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, organismo indipendente di garanzia. Il decreto assegna al Garante competenze ben definite, legate al contrasto dei fenomeni di discriminazione subiti dalle persone con disabilità e alla vigilanza sul rispetto dei loro diritti. Il Garante potrà raccogliere segnalazioni, svolgere verifiche, visitare le strutture che erogano servizi pubblici essenziali, ma anche richiedere informazioni o formulare raccomandazioni alle amministrazioni e ai concessionari pubblici, sollecitando o proponendo interventi, misure o accomodamenti ragionevoli idonei a superare le criticità riscontrate».
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