societa

E vivremo tutti 'documani' e contenti

Massimiliano Panarari Pixabay
Pubblicato il 17-05-2021

Con il digitale sta nascendo l'umanità prossima ventura

Riproporre una filosofia (e una teoria) sistematica. Muove da questi presupposti l' ultimo, assai significativo, libro di Maurizio Ferraris, "Documanità. Filosofia del mondo nuovo" (Laterza, 440 pagine, 24 euro), che si dà il compito di pensare la nuova umanità e il nuovo capitale che scaturiscono dal web, rendendo giustappunto necessaria "la forma del sistema, caduta in disuso negli ultimi due secoli per motivi che restano da chiarire". Ferraris, professore ordinario di Filosofia teoretica e vicerettore dell' Università di Torino, dirige l' Istituto di studi avanzati Scienza Nuova, frutto della collaborazione tra l' Ateneo e il Politecnico, impegnato nella progettazione di un futuro sostenibile. Ed è un riconosciuto intellettuale pubblico, fondatore dell' indirizzo-movimento culturale del "nuovo realismo" (che si colloca in antitesi alla visione liquida del pensiero e della società).

Proprio a partire dalla riflessione sul nuovo realismo - contrapposto al "realitysmo" - il filosofo torinese ha individuato nel sistema, ovvero nell' adozione di una forma (per quanto "aperta e modulare"), il paradigma della ricerca filosofica da contrapporre alla "totalità negativa" del frammento postmoderno. E il realismo ispira anche questo volume, nell' accezione alta dell' analisi culturale (e della presa d' atto) di una realtà soggetta a una radicale trasformazione, senza fascinazioni nostalgiche per un passato che non può tornare, ma con l' indicazione di una prospettiva per renderla sostenibile.

Documanità si articola, così, secondo una scansione sistematica che vede il libro 1 dedicato all' ontologia - ossia "quello che c' è", e al suo veicolo fondamentale, la registrazione (da intendersi come lo strumento che consente la permanenza e la conservazione della sostanza nel corso del tempo) -, il libro 2 alla tecnologia, il libro 3 all' epistemologia e il libro 4 alla teleologia. La "documanità" è quella che si sta via via sostituendo alla "produmanità", l' umanità impegnata nella produzione agricola, manifatturiera e terziaria, parallelamente alla travolgente avanzata del "capitale documediale", che conquista posizioni rispetto a quello industriale e finanziario. Un capitale la cui accumulazione è resa possibile dalle tecnologie digitali, che - sottolinea Ferraris - si rivela più ricco ancora di quello finanziario, e maggiormente rilevante sotto i profili della generazione del valore e del riorientamento delle relazioni sociali, riuscendo ad approdare all' abolizione della differenza tra la vita e il lavoro.

Questa "rivoluzione documediale" si fonda sull' incrociarsi dell' incremento della documentalità (ovvero la produzione di documenti) con la medialità digitale, che ha superato il modello broadcasting dall' uno-a-molti e prevede l' autocomunicazione di massa dai molti-a-molti. È la "rivoluzione copernicana" della Rete, la quale ha scardinato l' ordine gerarchico tra il pensiero, la parola e la scrittura che ha governato a lungo il senso comune. Col web la registrazione precede la comunicazione. Come mai nel passato, infatti, registrare è diventata un' attività poco costosa e "ubiqua", alla base della possibilità di comparare e profilare la "mobilitazione dell' umanità", vale a dire il capitale di atti che le persone compiono nel mondo. E sempre con Internet si è modificata radicalmente la modalità di guardare un video rispetto a quanto avviene su un medium analogico.

Perché con il medium digitale è il video che ci guarda, registrando e conservando una traccia della frequenza dell' utilizzo, delle nostre consuetudini, opzioni e preferenze, e degli altri individui con cui ci relazioniamo e condividiamo link e documenti, come dei commenti che esprimiamo. Nonostante, nel Villaggio globale, più di un essere umano su due non disponga ancora di un telefono cellulare, l' autore osserva che il numero di dispositivi connessi risulta pari a 23 miliardi, il triplo della popolazione mondiale. Una connessione che genera una massa immensa di documenti, contatti e interazioni (quantificata in 2,5 quintilioni di byte), di molto superiore a quella delle fabbriche e degli uffici da cui scaturisce la produzione economica, la quale, da qualche tempo, ne viene massicciamente orientata. Il web è, dunque, "infosfera" in minima parte (per certi versi, perfino residuale), perché fondamentale si rivela invece la sua componente e quota di "docusfera", il mare magnum di documenti che registrano le azioni umane senza contenere necessariamente delle informazioni. E la docusfera, a sua volta, si colloca al di sopra di una "biosfera" (il mondo della vita), la quale, per mezzo della Rete, risulta in linea di principio sempre documentabile, dal momento che lascia infinite testimonianze - una differenza epocale rispetto alle ere precedenti della storia con i loro reperti molto limitati.

La tecnologia va pertanto considerata, a tutti gli effetti, come un innesto essenziale nell' antropologia contemporanea. E dentro questa rivoluzione copernicana sarebbe giunto il momento di vedere riconosciuti il lavoro e i profitti generati dalla quotidiana mobilitazione online degli individui, da cui traggono gratuitamente beneficio in modo esclusivo i colossi high-tech. Dovrebbe, quindi, essere scoccata l' ora del "webfare", un nuovo welfare finanziato dalle piattaforme digitali. Da questo punto di vista, decisamente un vasto programma. Ma la filosofia, appunto, deve recuperare la dimensione del sistema, come afferma Ferraris, e l' umanità fattasi tecnologica ha assolutamente bisogno di rendere la tecnologia umanistica. E di vivere una stagione di Umanesimo digitale. (La Stampa)

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA