societa

Dante racconta Francesco

Fra Giulio Cesareo archivio fotografico del Sacro Convento
Pubblicato il 24-03-2023

Tutto serafico in ardore 

Il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, è anche il Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, probabile giorno di inizio del viaggio – realizzato nel cammin di mezza vita – nell’aldilà, che ci ha consegnato un capolavoro della letteratura universale come la Divina Commedia.

Come forse è noto Dante è legato a San Francesco, ad Assisi e alla nostra basilica. Da un lato egli stesso è stato seguace del Poverello come terziario francescano: ha cercato cioè di vivere la spiritualità francescana di semplicità, fraternità e amore a Cristo povero e crocifisso nella sua vita di laico sposato e con figli. Una vita non proprio semplice, marcata dall’impegno politico e proprio per questo dall’esilio forzato dalla sua amata Firenze. Dall’altro proprio nella Divina Commedia ha riservato il canto XI alla figura di Francesco, paragonato al sole che sorge per illuminare e beneficare la Chiesa e la società del tempo. Assisi, che è la patria di Francesco e il punto di partenza della sua avventura spirituale, riceve così l’epiteto di Oriente, “luogo” da cui sorge appunto il sole.



Ora la bellezza della visione dantesca di Francesco è confluita in modo particolare nella rappresentazione che Giotto ha realizzato dell’allegoria della povertà, in una delle volte a crociera che sormontano l’altare maggiore della chiesa inferiore. In effetti l’originalità e il fascino di questo dipinto – che si ispira appunto al canto XI del Paradiso – è nell’aver rappresentato la povertà che dalla vicenda di Cristo “ dispetta e scura” (v. 65) come una festa di nozze.


E perché? La chiave di questa logica è nell’estremità sinistra dell’affresco quando si vede un giovane (forse immagine del giovane Francesco) che dona il suo mantello a un povero. La povertà non è la condizione della miseria, ma la festa della condivisione, che attraverso le cose crea relazioni, valorizza la dignità di ciascuno e costruisce vera e concreta fraternità.

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