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Dalla pizzeria a YouTube, così tre frati hanno «salvato» il convento

Redazione Tripadvisor
Pubblicato il 07-01-2022

Frati Minori convento san Daniele

Sarebbe suggestivo, ma improprio, definirlo un «miracolo». Anche se il periodo è quello giusto. Ma di fatto è il frutto di fantasia e creatività. A cui vanno aggiunti una buona dose di socialità e imprenditorialità. Partiamo dal risultato: tre frati hanno salvato un convento dalla sicura chiusura.

Dove? Nel Veneto, in un angolo della provincia di Vicenza. Stiamo parlando del complesso religioso San Daniele dell’Ordine dei Frati Minori nel comune di Lonigo. I tre «salvatori» sono fra Alessio, 46 anni, napoletano; fra Sandro, di 42, torinese e fra Flavio, di 55, l’artista dei tre (suoi gli interventi degli affreschi). Sono loro che hanno portato nel convento (che accoglie undici frati) una ventata di novità che di fatto ha fermato la decisione di inserire il convento nel piano di chiusure voluto dalla riforma provinciale dell’ordine religioso.

In che modo? Con iniziative nello spirito dell’inclusione a cui hanno affidato nomi decisamente emblematici. Hanno aperto le porte all’esterno, dando una svolta social alla loro vita quotidiana: comunicazioni via Facebook e Twitter, dirette liturgiche su YouTube. Hanno allargato la mensa per studenti facendola diventare una pizzeria, «La Porziuncola», un punto di confronto e dialogo in cui gustare persino la «pizza dei frati». Hanno trasformato l’ex refettorio in un RistoBar, dando vita alla cooperativa sociale «Perfetta Letizia», attenta ai più deboli e bisognosi del territorio. Emanuele Figliuzzi e Samira Rasia sono i volontari responsabili della Coop che dal 2017 gestisce gli annessi del convento dei frati francescani, un tempo sede del seminario.

Inoltre nel convento è stata creata la Casa di accoglienza «Osmolwski», un progetto che accompagna le famiglie e le donne in difficoltà offrendo accoglienza e sicurezza. È stata fatta rivivere la fattoria dei frati, «Laudato si», trasformandolo in un ambiente didattico. E poi «Casa Tau», gestito da volontari: un punto di informazione e assistenza ai pellegrini. E poi la rivista «I Gigli di Sant’Antonio», l’Istituto professionale Dieffe e il Cfp Scuola di ristorazione; la «Mensa Paupertatis» e gli incontri del Gi.Fra. (Gioventù Francescana), una fraternità di giovani dai 18 ai 30 anni che vogliono prepararsi alla vita seguendo l’esempio di San Francesco e Santa Chiara. E un campo sportivo per i ragazzi. In tutto 8mila metri quadrati che sanno di socialità e accoglienza. (Corriere Buone Notizie)

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