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Cimitero di Assisi: restaurata la cappella dei frati minori conventuali

REDAZIONE FAMIGLIA CRISTIANA
Pubblicato il 16-07-2024

Sabato 13 Luglio, ad Assisi, è stata ufficializzata la conclusione dei lavori di restauro della cappella dei Frati Minori Conventuali di San Francesco, sul lato destro della cinta muraria dell’entrata nel cimitero. Nella cappella, che accoglie le spoglie dei religiosi francescani, è sepolta anche Giovanna di Savoia, ultima zarina dei Bulgari, consorte di Boris III, madre di Simeone (ultimo sovrano ed ex premier dello stato balcanico), terzogenita di Vittorio Emanuele III e della regina Elena.
La devozione di Giovanna a san Francesco d’Assisi fu forte fin dalla gioventù e si era accesa in lei soprattutto dopo l’estate del 1923. Colpita assieme alla sorella Mafalda da una grave forma di tifo, che tenne a lungo in sospeso tra la vita e la morte le due principesse, Giovanna fu assistita durante la lunga quarantena nel castello di Racconigi (Cuneo) da due clarisse che trasmisero alle sorelle Savoia l’amore per il santo, invocato per la loro guarigione anche dalla regina d’Italia e dalla sua amica e dama di corte Hélène Jaccarino, le sole altre due persone ammesse nell’ala del maniero dove restarono isolate Giovanna e Mafalda per prendersi cura di loro. “Con tanto di camice da infermiere e maschere anticontagio”, come annotò Hélène nelle sue memorie. Dopo la ripresa, le principesse e la madre compirono diversi pellegrinaggi ad Assisi, dove poi Giovanna volle sposarsi col sovrano dei Bulgari il 25 ottobre 1930 e dove, come da sua richiesta testamentaria, riposano oggi le sue spoglie, per una strana coincidenza, proprio vicino alla tomba di un frate di origine bulgara.
La scelta di questa sepoltura, spiegò la stessa zarina in vita, fu anche dovuta al fatto che il corpo del marito, morto improvvisamente, forse avvelenato dai nazisti dopo un burrascoso colloquio con Hitler nell’estate 1943, trafugato, non fu mai ritrovato, e rimase solo il cuore, custodito nel monastero bulgaro di Rila. Per questo, non potendo ricongiungere le proprie spoglie a quelle del marito, Giovanna volle essere sepolta nel luogo dove si erano sposati e a lei rimasto caro per tutta la vita, anche per i ricordi di gioventù.
In omaggio a questo profondo legame della “zarina Jovanka” e della madre, seconda regina d’Italia, con la comunità francescana di Assisi, L’Associazione Internazionale Regina Elena, attraverso il Comitato “Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari”, costituitosi nel suo seno, si è fatta promotrice del restauro della cappella cimiteriale.
I lavori sono stati eseguiti con il consenso del Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, del capo restauratore di Assisi, Sergio Fusetti, e del Custode della Cappella e assistente spirituale del Comitato, Padre Teofilo Ciuches.
Il restauro, dopo un’indagine conoscitiva sullo stato generale della piccola struttura, ha riguardato la muratura, il pavimento e il cancello, particolarmente segnati dall’umidità. All’atto della consegna e benedizione dei lavori di restauro, si sono ritrovati nel Cimitero di Assisi, davanti alla Cappella, Padre Teofilo Ciuches, Giuseppe Dionigi, responsabile dei lavori, Matteo Buzzavi, Winda Coruzzi, Cristina Lollini, Tina Pietroluongo, Rita Salvini Antonazzo con la Delegata nazionale Maria Coculo Satta, Presidente del Comitato “Giovanna di Savoia Regina dei Bulgari” e il Delegato internazionale in rappresentanza del Presidente internazionale, il principe Sergio di Jugoslavia. Dopo la deposizione dell’omaggio floreale e l’accensione dei lumi votivi, è stato deposto un quadro con la foto di Giovanna, le sue date di nascita e morte e un messaggio che richiama le sue virtù. La cappella rinnovata è stata benedetta da padre Teofilo, un momento intenso e commovente per tutti i presenti.

(fonte: Famiglia Cristiana)

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