Befana, miti e leggende
Da dove nasce la figura della vecchina volante?
La conosciamo un po’ tutti quella canzoncina che ha come strofe “la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…”. Da bambini l’abbiamo cantata, aspettando la vecchina con i suoi dolciumi e regali. Su quel famoso manico di scopa, la Befana arriva nella notte tra il 5 e il 6 gennaio - lo sappiamo bene, questa è la tradizione - e i bambini aspettano il prodigio che si ripete ogni anno.
Ma come nasce questa leggenda? Quali origini ha? Bisogna cominciare da lontano e fare un viaggio a ritroso nel tempo per comprendere le varie storie che sono confluite nella leggenda della Befana.
L'origine della Befana è molto probabilmente connessa a un insieme di riti propiziatori pagani, risalenti al X-VI secolo a.C. Questi riti erano legati ai cicli stagionali dell'agricoltura. Gli antichi Romani celebravano l'interregno temporale tra la fine dell'anno solare, quello che rappresentava fondamentalmente il solstizio invernale, e l’inizio della stagione che iniziava con la ricorrenza del “Sol Invictus”, un appellativo usato per diverse divinità nel tardo Impero romano. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale si celebrava la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura.
E proprio durante queste dodici notti, i Romani credevano che delle figure femminili volassero sui campi coltivati per propiziare la fertilità dei futuri raccolti. Da questa credenza nasce la tradizione della famosa “vecchina volante". Un'altra ipotesi, invece, collegherebbe la Befana con una antica festa romana - che si svolgeva sempre in inverno - in onore di Giano e Strenia. Proprio da questo nome, “Strenia” deriverebbe anche il termine "strenna".
Un’altra lettura della Befana è quella che la lega all’idea di anno vecchio che ormai si è consumato, vissuto: da questo, la tradizione di vederla vestita di stracci. Ha questa accezione il personaggio di Perchta o Berchta, un'anziana donna con i capelli scarmigliati, gli abiti consunti e i piedi giganti celebrata in alcune aree dell’Austria e della Germania.
Ma da dove nasce il nome della vecchina volante? Befana, dalla corruzione lessicale di Epifania, dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia, che si è evoluta attraverso bifanìa e befanìa. E, sempre riguardo l’Epifania c’è anche una simpatica leggenda che ha come protagonisti i Re Magi e la Befana. Siamo nel XII secolo. La leggenda vuole che i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni a una signora anziana. La donna rispose ai tre Magi ma non li seguì nel loro percorso verso la grotta di Betlemme. Una volta, però, tornata a casa, si pentì di non aver seguito i Re Magi e, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa per cercarli, ma non li trovò. Così si fermò in ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava. La sua speranza era che uno di quei bambini fosse il piccolo Bambino Gesù. Ed è da allora - così vuole la storia - che la Befana continua a cercare il piccolo Gesù, donando dolcetti a tutti i bambini del mondo.
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