Serie TV

Episodio 21: La morte

Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia Telepace
Pubblicato il 21-10-2021

Il Poverello muore ad Assisi il 3 Ottobre del 1226

Nell'ultima fase della sua vita, il poverello d'Assisi è gravemente debilitato. La malattia l'ha costretto ad una immobilità quasi totale. Tanto che il vescovo Guido, affinché possa ricevere da medici e specialisti tutte le cure necessarie, gli ha fatto allestire una camera nella Curia. Ma, quando Francesco si accorge che l'ultima ora è vicina, chiede di essere accompagnato a Santa Maria della Porziuncola. Desidera, infatti, trascorrere i suoi ultimi giorni “là dove, come abbiamo detto, per la prima volta aveva conosciuto chiaramente la via della verità” (FF, 507). I frati lo trasportano in barella, dinanzi agli occhi commossi della gente di Assisi.

La sua agonia è lenta e dolorosa ed è accompagnata dalla presenza di alcuni frati del luogo. Con loro, Francesco vuole trascorrere gli ultimi giorni in preghiera. E li ammonisce, continuamente, sulla necessità di “conservare la pazienza, la povertà, la fedeltà alla santa Chiesa romana”, e li benedice (FF, 1241). Le fonti riferiscono del suo desiderio di consumare con i frati una sorta di ultima cena, così come Cristo con gli apostoli. Benedice il pane, lo spezza, lo condivide. Considerando il trapasso come una porta d'accesso alla “vera vita” lo accetta benevolmente, tanto da esclamare: “Ben venga, mia sorella morte!” (FF, 809)

E, infine, dopo aver chiesto aiuto nell'indossare il cilicio si fa cospargere di cenere. (FF, 512). Il suo ultimo desiderio è quello di essere deposto nudo nella terra. I frati lo accontentano e lo spogliano della sua veste di sacco. Tommaso da Celano racconta gli ultimi istanti del santo Innalza lo sguardo al cielo, si copre il costato con la mano per nascondere le ferite, ed esorta i frati «Io ho fatto il mio dovere; quanto spetta a voi, ve lo insegni Cristo!» (FF, 804)

Muore ad Assisi il 3 Ottobre del 1226. E verrà canonizzato solo due anni dopo, nel Luglio del 1228. Su un'altura conosciuta, nel Medioevo, come “Colle dell'Inferno”, poiché qui erano sepolti i condannati a morte, verranno costruiti l'attuale Basilica, dove sono custodite le sue spoglie mortali, ed il Sacro Convento. La collina è stata ribattezzata, dunque, “Colle del Paradiso”. 

 

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