Serie TV

La composizione del Cantico delle Creature

Il “Cantico delle Creature” fu composto intorno al 1224. Padre Enzo definisce questo testo, nell'odierna puntata, un “inno alla vita”. Nella stesura, probabilmente, il santo si è ispirato al Salmo 148. Come nel testo biblico, c'è un'esaltazione della magnificenza di Dio il cui riflesso è visibile nelle sue creature. È una preghiera contemplativa del mondo, di ciò che è opera dell'Altissimo “Onnipotente bon Signore” a cui debbono essere rivolte “le laude la gloria e l'honore et onne benedictione”

È idea diffusa che il Cantico di Francesco sia da considerare la prima opera poetica della letteratura italiana. Si tratta, appunto, di quel volgare locale, del XIII secolo, con influsso di alcuni latinismi, forma primitiva di ciò che maturerà successivamente come lingua italiana. Si articola in dodici strofe irregolari, e i versi son liberi, senza rime, con qualche assonanza.

Padre Enzo ricorda, anche, l'Enciclica “Laudato Si”, di Papa Francesco, sulla “cura della casa comune”. Sposando il pensiero del Poverello d'Assisi, il pontefice afferma nel documento: “la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”. E tra le righe Bergoglio ricorda di aver scelto il nome che era del Serafico proprio perché da lui ispirato. È un modello per l'attenzione e la “cura per ciò che è debole”, ed era un “mistico e un pellegrino che viveva con semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio”.

Il Cantico delle Creature, spiega padre Enzo, probabilmente è stato scritto in tre momenti diversi. Poi successivamente sono stati aggiunti alcuni versi. E forse, prima di morire, Francesco ha scritto l'ultima parte ove si loda Dio per “sora nostra morte corporale”. Traspare dalle parole del santo la consapevolezza che la morte fisica è solo un passaggio. “Sorella morte” permette all'uomo di risorgere in Cristo ed è quindi da considerare una vera e propria amica.