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Un episodio sul tema della misericordia

Il magistero di papa Francesco è senz'altro contrassegnato dal tema della “misericordia”. Padre Enzo ricorda il giubileo straordinario del 2015, “anno santo della Misericordia” appunto. E ritiene che l'attuale pontefice sia ispirato proprio dall'Assisiate. In “Lettera ad un Ministro” il santo scrive: “non ci sia alcun frate al mondo, che abbia peccato, quanto è possibile peccare, che, dopo aver visto i tuoi occhi, non se ne torni via senza il tuo perdono” (FF, 235). Ed esorta lo stesso destinatario della missiva: “abbi sempre misericordia”. San Francesco, dunque, ha sempre predicato quell'Amore capace di trasformare e rinnovare i cuori, anche più resistenti alla Grazia divina.

A questo proposito è opportuno ricordare l'origine della cosiddetta “festa del perdono”. Viene celebrata tutti gli anni dall'1 al 2 agosto. Il luogo principale legato a questa ricorrenza è la Basilica di Santa Maria degli Angeli, al cui interno è racchiusa la cappella della Porziuncola. In questa chiesetta, San Francesco ebbe una visione e gli “apparvero, in una luce sfavillante, Gesù e Maria” che gli offrono possibilità di chiedere un regalo. La richiesta è del santo è: “tutti coloro i quali, pentiti, varcheranno le soglie di questo luogo, abbiano da te o Signore, che vedi i loro tormenti, il perdono delle colpe commesse”. Questi avvenimenti sono riportati nel “Diploma” di fr. Teobaldo, vescovo di Assisi e frate minore. Il documento riferisce che Francesco e frate Masseo da Marignano, dopo questo episodio, si presentano al cospetto di papa Onorio III per chiedere “un’Indulgenza senza oboli” a coloro che avessero visitato la Porziuncola.

Rimarca padre Enzo che “quello che preme a San Francesco è elargire il dono della Misericordia”. Ogni fratello, che ha sbagliato deve poter leggere nei nostri “occhi” quella misericordia che riconduce al Signore.