Serie TV

Episodio 13: I sandali

Eugenio Bonanata e Daniele D’Elia
Pubblicato il 13-10-2021

L'itineranza tratto distintivo

Il 25 marzo del 2015 è stata fatta un'ultima ricognizione delle spoglie mortali del santo, alla presenza di numerosi frati. Precedentemente, la tomba era stata già aperta nel 1978 e nel 1994. Del corpo del poverello, in sostanza, rimangono solo le ossa.

Da un'attenta analisi dei resti, gli studiosi hanno dedotto che i piedi di Francesco dovevano aver camminato molto. Ci appaiono deformati, a forma di barca, inarcati per non accusare dolore sulle punte. Sappiamo, tra l'altro, che santa Chiara gli aveva appositamente realizzato delle pantofole molto spesse per ovviare al fastidio di questa condizione, dovuta all'incessante peregrinare.

Le fonti, racconta padre Enzo, riferiscono che, ad un certo punto, il numero dei frati “fu portato a otto” e fu proprio allora che il santo “li radunò tutti insieme” e “li divise in quattro gruppi, di due ciascuno” e li inviò in varie parti del mondo per annunciare il Vangelo e la pace. (FF, 366) Anch'egli, volle dare l'esempio, mettendosi in cammino.

I sandali di Francesco, dunque, sono simbolo di quella rivoluzione introdotta dal francescanesimo. Il santo stravolse, con il suo insegnamento e il suo modus operandi, quel principio della “stabilitas loci” sancito dalla “Regula Benedicti” e in voga nel monachesimo cenobitico. I monaci dovevano rimanere tutta la vita nello stesso convento, evitando il vagabondaggio. Contrariamente a questi, i francescani e gli ordini mendicanti fecero dell'itineranza un proprio tratto distintivo. Francesco e i suoi frati cercarono, continuamente, luoghi ove ritirarsi in preghiera e penitenza e ove predicare.

 

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