Una pace “a pezzi” per fermare la terza guerra mondiale “a pezzi”
Una pace vissuta, testimoniata, cercata, invocata, creduta da uomini e donne, leader religiosi e semplici credenti
Per fermare la «terza guerra mondiale a pezzi» di cui parla con insistenza Papa Francesco, l’unica via è una pace mondiale a pezzi. Vissuta, testimoniata, cercata, invocata, creduta da uomini e donne, leader religiosi e semplici credenti che non si arrendono al «paganesimo dell’indifferenza». Che non vogliono soccombere alle ideologie dei fondamentalisti annidati all’interno di ogni religione, quelli che predicano lo scontro di civiltà e ammantano di giustificazioni religiose le loro «sporche» guerre, le violenze, gli attentati terroristici compiuti grazie ai trafficanti di armi e alla compiacenza di certi Paesi, spesso i migliori alleati dell’Occidente.
L’appello del Papa, le sue parole forti contro la guerra e contro le bolle dell’indifferenza sono diventate corali. Hanno assunto il volto pieno di rughe del patriarca del buddismo Tendai, avvolto nel suo abito arancione, o delle parole commosse del rabbino sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, o alle parole forti degli imam e degli ulema musulmani, le cui testimonianze in difesa dei cristiani attestano quanto sia assurdo considerare l’islam come un unico blocco fondamentalista. Hanno assunto le parole accorate e profondamente cristiane del Patriarca ecumenico Bartolomeo I, il cui cuore sembra battere sempre più all’unisono con quello del Vescovo di Roma.
Mentre il sole tramonta nella piazza d’Assisi, ci si rende conto che il meeting interreligioso per la pace non è stato solo uno «spettacolo». E nonostante il mondo sia sempre più squassato da guerre, odio, violenze, sfruttamento e povertà, ci sono tanti uomini e donne, tanti credenti appartenenti a tutte le religioni, che non si arrendono. Sono frammenti, pezzetti. Tessere minuscole di un puzzle alla cui composizione l’umanità anela. L’antidoto contro la Terza guerra mondiale a pezzi. (Vatican Insider-Andrea Tornielli)
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