Zollner: Papa incontra vittime italiane abusi
Si consolida l’impegno della Chiesa per la protezione dei minori contro ogni forma di abuso. La Plenaria della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha concluso ieri una riunione di lavoro tenutasi in Vaticano, iniziata il 5 settembre. Tra i temi forti trattati dai membri dell’organismo voluto da Papa Francesco: l’istituzione di una giornata di preghiera per le vittime, la realizzazione di un modello guida per le Conferenze episcopali e la pubblicazione di un sito web della Commissione. Durante le sessioni di lavoro si è inoltre messo l’accento sull’importanza del documento papale “Come una madre amorevole” che sottolinea la responsabilità dei vescovi, sull’impegno per l’educazione e ancora sui numerosi incontri svoltosi in più parti del mondo da parte di membri della Commissione. Al microfono di Alessandro Gisotti la riflessione di padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori:
R. – Penso che abbiamo condiviso tantissime attività, che abbiamo svolto all’interno dei gruppi di lavoro. Io penso che si possa dire che, in questi ultimi mesi, almeno 70-80 incontri si sono svolti nelle parti più diverse del mondo: dall’Europa all’America, sino all’Oceania. Abbiamo visto come ora in molte parti del mondo, in cui finora non si parlava del tema dell’abuso e della sua prevenzione, si stiano muovendo molto persone all’interno della Chiesa e anche fuori; e che la Chiesa in queste zone - a volte - è veramente la parte più attiva e più importante proprio grazie al sistema delle scuole cattoliche, grazie a tutto il sistema educativo e al lavoro con i giovani e le famiglie. Per cui siamo stati molto contenti di poter condividere le tante attività che sono state svolte e che ormai– a mio parere – indicano una certa di presa di coscienza a livello universale.
D. – Sta crescendo la cultura proprio della tutela, di questa presa di coscienza sempre più profonda?
R. – Una delle esperienze e anche delle riflessioni è stata questa: dobbiamo muoverci sui vari livelli e in vari ambiti. Questa volta abbiamo parlato delle linee-guida e di un modello, di un formato, che vogliamo sottoporre all’attenzione del Santo Padre, che potrebbe funzionare come ispirazione per le Conferenze episcopali per migliore ancora di più o per lavorare in alcuni ambiti in cui le loro linee-guida non sono state sviluppate sufficientemente. L’altro ambito è quello della preghiera, dell’attenzione all’assistenza spirituale alle vittime, per coloro che vogliono ricevere questo aiuto o che a volte si aspettano anche questo aiuto. Abbiamo saputo che il Santo Padre ha reagito – dopo la consegna della nostra proposta, avvenuta qualche mese fa – con una giornata di preghiera per le vittime di abuso. E’ stata inviata una lettera alle Conferenze episcopali, dichiarando questa necessità di pensarci e di fare una proposta: quello che è avvenuto, a seguito di questa lettera, è la richiesta che le rispettive Conferenze episcopali si mettano a lavorare, laddove questo non sia stato ancora fatto, in modo da poter proporre una data e anche una forma per quella Chiesa locale per cui sono responsabili. In questa settimana avremo anche la possibilità di incontrare i nuovi vescovi nominati, sia per le terre di missione – e quindi i vescovi che appartengono a Propaganda Fide, alla Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli – sia quelli che sono sotto la giurisdizione della Congregazione per i vescovi. Quindi abbiamo l’opportunità di poter parlare con ai nuovi pastori delle Chiese locali – il cardinale O’Malley, la vittima di abuso Mary Collins ed io – trasmettendo loro un messaggio pensiamo consistente. Siamo molto lieti che per la prima volta siamo stati invitati.
D. – Sappiamo quanto Papa Francesco abbia a cuore la tutela dei minori, proseguendo un lavoro grande iniziato dal suo predecessore in particolare. C’è stata un’occasione di incontro con il Papa in questi giorni?
R. – La Commissione non ha incontrato il Santo Padre, ma ho saputo che due vittime di abuso in Italia hanno avuto un incontro con il Santo Padre, all’interno dell’Udienza per l’Anno Giubilare, sabato scorso, nel corso del quale gli hanno consegnato due libri, che sono stati pubblicati in italiano in questo anno: “Giulia e il lupo” e l’altro “Vorrei risorgere dalle mie ferite”. Il primo è sull’esperienza di una giovane abusata da un sacerdote in Italia: e questo è il primo libro in Italia, in italiano e su una esperienza in Italia. L’altro libro è sulle donne consacrate, che vengono abusate da sacerdoti. Il Papa – da quello che mi hanno detto queste due signore – è stato molto impressionato e ha chiesto di poter seguire anche questa vicenda. Quindi io penso, da quello che abbiamo saputo e visto in questi anni – da quando c’è Papa Francesco, come anche Papa Benedetto – che i Papi hanno una grande attenzione personale, molto empatica e molto vicina, alle persone in grandi difficoltà e anche verso coloro che hanno subito un abuso sessuale da parte di un membro del clero. (Radio Vaticana)
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