Una vacanza diversa in Sicilia: il Cammino dei conventi francescani
Un'esplorazione delle bellezze artistiche, storiche e culturali
Non è una vacanza in convento, ma una esplorazione delle bellezze artistiche, storiche e culturali che questi luoghi conservano. In Sicilia si può fare una vacanza alternativa al mare e agli itinerari più battuti, facendo il “Cammino dei conventi francescani”, sulle orme di San Bernardo da Corleone.
SAN BERNARDO
San Bernardo è un frate cappuccino vissuto nel XVII secolo, che grazie alla sua predicazione itinerante, è riuscito a diffondere il francescanesimo in vari luoghi dell’isola. Alcuni di questi, con il passare dei secoli si sono trasformati, diventando musei, università, strutture assistenziali e molto altro ancora.
“L’ITINERANZA FA PARTE DELLA VITA DEL FRANCESCANO”
A spiegare il legame tra cammino, vita da frate cappuccino e conventi, è Padre Bernardo Briganti al portale ilsicilia.it. “L’idea di cammino e del suo significato religioso, è parte integrante della vita dei frati. Anticamente, viaggiavano molto spesso ed era importante, a fine cammino, trovare un alloggio. In questo modo era più facile spostarsi nell’arco della giornata, da un convento all’altro. L’itineranza fa parte della vita del francescano tanto che, nelle costituzioni dell’ Ordine, è scritto che ogni tre anni devono cambiare convento”.
CELLE E CHIESA PICCOLI
Anche San Bernardo da Corleone, nel corso della sua vita cambiò diversi conventi: gli stessi che oggi accolgono i viaggiatori del 2021 del Cammino inaugurale a lui dedicato. Questi conventi hanno diverse cose in comune: le celle sono di dimensioni quasi del tutto uguali, la chiesa si presenta piccola e semplice, senza stucchi e marmi ma fatta in pietra o in legno.
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LE MUMMIE
Un’altra caratteristica comune è la presenza, a lato della chiesa, di un luogo riservato alla sepoltura, con le mummie per ricordare l’importanza della vita ma anche della morte. Pensiamo ad esempio al Museo delle Mummie che si trova in una delle tappe del Cammino di San Bernardo, nella cripta del Convento dei Cappuccini di Burgio.
IL CENACOLO
In ogni refettorio, c’era poi quasi sempre la raffigurazione di un Cenacolo proprio come il famoso dipinto murale di Leonardo da Vinci a Santa Maria delle Grazie a Milano. Infine, altro elemento comune era la biblioteca, riservata ai frati più colti, sempre adiacente alla chiesa del convento.
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