religione

Un giovanissimo popolo in cammino

ORAZIO LA ROCCA Ansa
Pubblicato il 25-10-2018

I principali attori di questo Sinodo a cui guarderà Francesco saranno i giovani

Sarà la grande “assente” al prossimo Sinodo di vescovi dedicato ai giovani. Sarebbe stata sicuramente in prima fila, fianco a fianco alle migliaia di suoi coetanei provenienti da tutto il mondo nelle assise volute da papa Francesco in Vaticano dal 3 al 28 ottobre prossimi. Di certo non si sarebbe persa nessun intervento, nessuna relazione che i giovanissimi delegati terranno al cospetto del Pontefice, di vescovi e cardinali.

E non è per niente azzardato immaginare che un importante contributo al dibattito sinodale lo avrebbe dato anche lei, Susanna Rufi, la diciannovenne romana della parrocchia di San Policarpo morta improvvisamente durante il viaggio di ritorno dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Cracovia (Polonia) del 2016. Ma non sarà così. Un destino “baro e crudele” – frase fatta, ma sempre efficacissima – se l'è portata via, strappandola agli affetti di mamma Leila Guerriero, di papà Enrico e della sorella Margherita, a causa di una meningite fulminante che la colpì a Vienna, nel viaggio di ritorno dalla Gmg di Cracovia, alla quale aveva preso parte insieme alla sorella e agli amici della parrocchia, trascorrendo una settimana, dal 25 al 31 luglio di due anni fa, piena di eventi, di incontri, in grande armonia con tutti i protagonisti della Giornata Mondiale, oltre un milione e mezzo di giovani.

Ma soprattutto una settimana di grandi speranze, di gioia e di attese di cambiamento, sulla scia delle parole di “stima, incoraggiamento e gratitudine” che Susanna ascoltò con istintiva passione da papa Francesco che i giovani seguirono con attenzione massima e religioso silenzio (è proprio il caso di dirlo..). Al punto che tra l'anziano pontefice argentino e il giovane popolo della Gmg esplode subito un feeling destinato a produrre frutti insperati nel giro di poco tempo. Non è infatti esagerato immaginare che fu proprio dall'entusiasmo che lo contagiò alla Gmg di Cracovia che Bergoglio maturò l'idea di dedicare un Sinodo alle problematiche giovanili dopo i due importanti Sinodi con cui nel 2015 e nel 2016 riformò la pastorale della famiglia.

La Giornata polacca in un certo senso fece da battistrada al Sinodo dei giovani d'ottobre 2018. E Susanna lo capì a volo, spinta in particolare dalla forza trascinante di Francesco che alla fine della Gmg, nel ringraziare i giovani convenuti, confidò di essere rimasto “felicemente colpito” dalle risposte ricevute, ricordando in particolare quando “vi ho chiesto più volte se le cose si possono cambiare e voi avete gridato insieme un fragoroso sì!...”.

Parole che Susanna custodiva gelosamente nel suo viaggio di ritorno e che avrebbe voluto portare come contributo anche al Sinodo dei giovani. Ma non ce l'ha fatta, ricorda Enrico Rufi, il papà, nel libro che le ha dedicato, “L'alleluja di Susanna”, edito dalla San Paolo, con la presentazione del cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), che nel suo intervento introduttivo si augura, tra l'altro, che “alla vigilia di un Sinodo in cui papa Francesco chiede alla Chiesa di porsi in ascolto dei giovani, auguro a chiunque legga queste pagine, destinate a tutti, di essere ispirato dalla stessa 'nostalgia', dai motivi che hanno spinto Susanna, e anche la sua famiglia, a cercare Dio in tutte le strade del mondo e a trovarne i segni in ogni vicenda nella propria creaturalità.

La quale è sempre, anche nella sua fragilità terrena, messaggio e messaggero di una Storia infinita”. Pagine che vogliono essere “la risposta” di Susanna all'appello che papa Francesco ha rivolto ai giovani nell'invitarli alle loro assise sinodali, spiega Enrico Rufi, giornalista e voce notturna di Radio Radicale, di formazione cattolica cresciuto nello scoutismo giovanile e attento osservatore della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani, dalla metà degli anni Settanta accanto a Marco Pannella, obiettore di coscienza al servizio militare, con un dottorato in Letteratura francese conseguito alla Sorbona. Susanna “è sepolta nel cimitero di Lanuvio insieme al nonno, in collina”, si legge nel Prologo del libro.

“Riposa in tenuta da pellegrina: la maglietta della Gmg e i pantaloncini macchiati del verde dell'erba di Cracovia. In ospedale a Vienna le avevano tolto, tagliandolo, il braccialetto giallo che portava al polso destro. E ora lo tiene tra le mani. C'è scritto IESUS, I TRUST IN YOU, Gesù confido in te...”. Poche semplici parole che permettono al papà Enrico di tratteggiare con cura il carattere e la formazione cultural-religiosa della figlia, che senza ombra di dubbio avrebbe accolto con entusiasmo le espressioni con cui papa Francesco indisse il Sinodo d'ottobre, là dove esortò ad usare i giovani come “un'arma” per scuotere le coscienze, risvegliare dal torpore le ricche società dell'Occidente, porre al centro dell'attenzione generale “poveri, ultimi, malati, scartati...” e quanti fuggono da guerre, oppressioni, fame. Assise – si augurava Bergoglio - destinate a far discutere, a seminare interrogativi, porre nuove domande sul futuro della Chiesa e della società in genere, facendo leva principalmente sulle attese e le speranze del mondo giovanile. Ed i primi passi compiuti dal pontefice argentino in vista dell'appuntamento di ottobre hanno subito suscitato attese ed interrogativi.

A partire dal titolo: "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale", che “costringera' vescovi e delegati episcopali a mettersi in ascolto delle istanze giovanili anche in materia di religione. Qualche disappunto è emerso anche sulle nomine dei Presidenti delegati, scelti, a sorpresa, tra le Chiesa non europee, vale a dire i cardinali Louis Raphael I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, Capo del Sinodo della Chiesa Caldea (Iraq); Desiré Tsarahazana, arcivescovo di Toamasina (Madagascar); Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (Myanmar); e John Ribat, arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea). “Il Papa non guarda a percentuali o a logiche geopoliticha”, ribattono i collaboratori di Bergoglio, che comunque fanno notare che il segretario generale del Sinodo è il cardinale Lorenzo Baldisseri, un italiano, che – come già avvenuto ai 2 Sinodi sulla famiglia – anche ad ottobre svolgerà un ruolo di non secondaria importanza.

Ma i principali attori a cui guarderà Francesco saranno i giovani, al di là di nazionalità, colori politici, orientamenti religiosi. Un giovanissimo popolo in cammino sulle orme di Bergoglio, sul quale non mancherà dalla collina di Lanuvio lo sguardo di una “delegata” speciale, Susanna Rufi, la giovane della Gmg di Cracovia che non fece in tempo ad arrivare al Sinodo dei ragazzi e delle ragazze, diventandone però, per indecifrabili scelte Divine, simbolo potenziale ed icona in pectore.

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