religione

Tg1 Diaologo - Quattro anni di misericordia

Redazione online
Pubblicato il 11-03-2017

“Le due colonne del pontificato di Papa Francesco sono la misericordia e il discernimento. La misericordia di Dio, perché Dio è aperto all’uomo sempre, in maniera radicale e assoluta. E il discernimento, che è l’attenzione alla vita concreta. Questo è un pontificato che guarda alla realtà”. Così padre Antonio Spadaro, direttore della “Civiltà Cattolica”, in una intervista che andrà in onda a Tg1 Dialogo, su Rai Uno, dalle 8,20. In questa puntata, la rubrica, a cura di Piero Damosso, edizione Angela Bomarsi, con il commento di padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco, ripercorre i 4 anni dall’elezione di Papa Bergoglio, il 13 marzo 2013, il primo Papa della storia che ha scelto il nome di Francesco. Un gesuita argentino, Jorge Mario Bergoglio, di origini piemontesi.

“Papa Francesco ha avviato un processo di rinnovamento – ha detto ancora padre Spadaro – e questo, se deve essere valutato, e’ per la semina efficace, ma tutto ciò  non e’ ideologico e va aldilà della distinzione conservatori-progressisti”. Padre Spadaro aggiunge poi che “ Papa Francesco non teme i contrasti perché il conflitto fa parte di un rinnovamento reale”.E di fronte alle chiusure e ai rancori che nascono dalle sfide della globalizzazione, padre Spadaro fa notare l’invito di Papa Francesco a combattere la paura, ad aprire le porte, ad accogliere”. Lo storico Albero Melloni invita a guardare alla “nuova primavera del Vangelo” aperta da Papa Francesco: “La difficoltà è che non è facile imitare la sua autenticità – ha sostenuto a Tg1 Dialogo – e c’e’ il rischio  di assistere a questa primavera , come se fosse uno spettacolo, invece di mettersi in discussione”.  

Sulle novità per i sacramenti ai divorziati e ai divorziati risposati,le parole del teologo Andrea Grillo dopo le aperture dell’ “Amoris letitia” che esclude un no a priori: “Dove c’e’ famiglia c’e’ un’esperienza di comunione – ha sottolineato Grillo a Tg1 Dialogo - ; questo la Chiesa può riconoscerlo in forma molteplice piuttosto che in un’unica forma generalizzata e astratta”.

Accanto a questi interventi , che aprono una riflessione su questi quattro anni e sulle prospettive, Vittorio Sgarbi commenta un affresco di Giotto, nella Basilica Superiore di Assisi, dedicato al rapporto tra San Francesco e il Papa.  

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