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SPADARO: LA RETE E' UNA OPPORTUNITA'

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

In Rete di tutto resta traccia. Come tutti ben sappiamo infatti ormai la Rete tiene traccia e memoria di noi. Le foto «taggate», «geolocalizzate», collocate nel tempo esatto in cui sono state condivise sono l’album fotografico live della nostra vita. I nostri tweets o gli updates dello stato su Facebook e i post dei nostri blog conservano i nostri pensieri, ma anche i nostri stati emotivi. Le librerie on line e gli altri negozi tengono traccia dei nostri gusti, delle nostre scelte, dei nostri acquisti e a volte anche dei commenti. I video su YouTube costruiscono per frammenti il film della nostra vita fatto dai nostri video e da quelli che ci piacciono. Infatti lo streaming della nostra vita non è fatto solo di ciò che immettiamo in Rete ma anche di ciò che «gradiamo», da ciò che ci piace, e che segnaliamo agli altri anche grazie al pulsante like ai nostri followers e ai nostri friends. 


L’esperienza condivisa sui social networks è l’opposto di ciò che accadeva ai tempi di Robert Musil che scriveva: «la probabilità di apprendere dal giornale una vicenda straordinaria è molto maggiore di quella di viverla personalmente». Oggi invece i new media offrono l’opportunità di rendere più significativa l’esperienza vissuta soggettivamente proprio grazie alla pubblicazione e alla condivisione in una rete di relazioni. Le notizie dei giornali sono invece irrelate a me e dunque, in un certo senso, finiscono per essere percepite come meno «straordinarie» o comunque meno interessanti.


 La rete è una opportunità perché narrare in ogni caso è restituire i soggetti della conoscenza alla densità simbolica ed esperienziale del mondo. E oggi è molto alimentato il bisogno di narrazione all’interno di legami e relazioni. 

La narrazione di rete può essere, sì, individualistica e autoreferenziale, ma può essere anche polifonica e aperta. Interessante a questo proposito la possibilità di aggregare materiali condivisi su differenti social networks su una piattaforma come Storify che permette l’interconnessione con Twitter, Facebook, Flickr, Youtube,... e le apre alla condivisione. Alla base è la consapevolezza che ciascuno di noi è un living link. L’interattività è la cifra radicale di questo lifestreaming.


di Antonio Spadaro S.I. - direttore La Civiltà Cattolica

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