Sapete cosa è il trigramma di Gesù inventato da fra Bernardino da Siena?
Da acuto psicologo della comunicazione quale si è rivelato, San Bernardino da Siena, frate dotto ed erudito del XV secolo, studiò un modo semplice ed efficace per far sì che la sua predicazione non venisse dimenticata facilmente: egli la sintetizzò nella devozione al Nome di Gesù.
"LOGO" DAI COLORI VIVACE
Per fare questo inventò un simbolo dai colori vivaci (oggi diremmo un “logo”), che veniva collocato in tutti i locali pubblici e privati, sostituendo blasoni e stemmi delle famiglie e delle varie corporazioni spesso in lotta tra loro.
Il “trigramma” del nome di Gesù, come riporta santiebeati.it, divenne così un emblema celebre e diffuso in ogni luogo in cui Bernardino e i suoi discepoli avevano predicato e soggiornato.
DA SIENA AI GESUITI
Particolare evidenza ha l’enorme e imponente trigramma che campeggia sulla facciata del Palazzo Pubblico di Siena. A volte il trigramma spiccava sugli stendardi che precedevano Bernardino, quando arrivava in una nuova città per predicare.
Figurava inoltre sulle tavolette di legno che il Santo appoggiava sull’altare dove celebrava la Messa, prima dell’attesa omelia. Poi, in chiusura della Messa, con la tavoletta benediceva i fedeli. Fu apprezzato anche da Giovanna d'Arco e dai Gesuiti.
IL SIMBOLO
Ma vediamo più nel dettaglio il simbolo. È un sole raggiante su sfondo azzurro, con sopra le lettere IHS, ovvero le prime tre lettere del nome Gesù in greco ΙΗΣΟΥΣ (Iesûs). C’è da dire che sono state date anche altre spiegazioni alle lettere IHS, come l’abbreviazione del motto costantiniano “In Hoc Signo (vinces)”, oppure di “Iesus Hominum Salvator”. Gli altri elementi sono anch’essi significativi: con il sole centrale Bernardino volle alludere a Cristo, che al pari del sole, dà la vita, mentre suggerisce l’idea dell’irradiarsi della Carità.
APOSTOLI E BEATITUDINI
Il sole, si legge su zenit.org, emana calore attraverso i raggi: dodici sono serpeggianti, otto diretti, chiaro riferimento ai dodici Apostoli e alle otto Beatitudini. Una fascia circonda il sole: è la felicità senza fine dei beati. Anche i colori sono portatori di una ricca simbologia. Il celeste dello sfondo rappresenta la fede, l’oro sta per l’amore.
L’asta sinistra dell’H venne allungata e tagliata in alto, così da formare una croce, croce che a volte è poggiata sulla linea mediana dell’H. Vennero poi riprese le parole in latino tratte dalla Lettera ai Filippesi a cui prima abbiamo fatto cenno: tutto il simbolo è circondato dalla frase “nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, sia degli esseri celesti, che dei terrestri e degli inferi”.
LEGGI ANCHE: San Bernardino da Siena Sacerdote
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA