Sapete che le suore francescane hanno fatto un regalo speciale al Papa in Bulgaria?
Francesco ha fatto tappa nel convento delle Missionarie Francescane di Rakovsky
Durante il recente viaggio apostolico in Bulgaria, Papa Francesco ha fatto tappa nel convento delle Missionarie Francescane di Rakovsky. E' stato dalle suore al termine della santa messa e si è fermato a pranzare con loro.
A fargli gli onori di casa la più anziana: Suor Luigia Miglioranza, 89 anni, ancora missionaria, che ha conosciuto Paolo VI e Giovanni XXIII, e ha lavorato a Cipro, in Turchia, per poi arrivare in Bulgaria nel 1993, perché – racconta ad ACI Stampa – «quando c’è stato il cambiamento e si sono aperte le porte, hanno scelto di inviare me, perché avevo la fama di una persona concreta».
IL DONO
Suor Luigia, insieme alle altre religiose francescane hanno voluto fare un regalo al Papa. Un dono speciale: si tratta di un trittico in legno con Madonna e Angeli. Un'opera molto elegante, realizzata dalla Fraternità Monastica di Betlemme durante il pontificato di papa Paolo VI.
IL TRITTICO
Le bandelle esterne presentano le figure di san Paolo di Tarso, l’apostolo delle genti, e di san Giovanni Battista, il precursore di Cristo; mentre nel lato interno troviamo due angeli oranti con il capo chino verso la rappresentazione della Vergine Maria, colei che divenne “tabernacolo vivente” di Nostro Signore, anch’ella con le braccia aperte e in posizione orante.
Davanti alla Vergine Maria è inoltre rappresentata, come in una grande ostia, il tema principale di questo trittico: la Santissima Trinità secondo la Chiesa Ortodossa Russa, desunta da una celeberrima icona del 1422 del Santo iconografo Andrej Rublëv, oggi conservata nella Galleria Tret’jakov di Mosca.
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LE TRE FIGURE ANGELICHE
Ecco che Rublëv, per rappresentare la sintesi del più grande mistero della nostra fede e rivelarci al contempo sia l’unità che la distinzione delle Persone divine, scelse il cerchio (eternità, perfezione) come motivo dominante di tutta la composizione, dentro il quale inserì perfettamente tre figure angeliche, del tutto simili in apparenza e seduti attorno a un tavolo, che stanno ad indicare quell’amore perfetto, senza inizio e senza fine.
La scena deriva però dal libro della Genesi, dov’è raccontato di Abramo che accoglie tre estranei nella sua tenda (Genesi 18: 1-8).
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