religione

San Pio V, il pontefice che fece costruire Basilica di Santa Maria degli Angeli

Antonio Tarallo Porziuncola.org
Pubblicato il 30-04-2020

La biografia di San Pio V s’intreccia con Assisi, s’intreccia con San Francesco

La biografia di San Pio V s’intreccia con Assisi, s’intreccia con San Francesco. Il papa di Roma e il santo umbro, uniti grazie all’architettura, potremmo dire: un sottile filo rosso fra i due “personaggi” che passa attraverso colonne, volte e campate di chiesa. E non stiamo parlando di una chiesa “anonima”, bensì di una in particolare, il cui nome sarà - per sempre - legato a quello di Francesco: la basilica di Santa Maria degli Angeli.

Infatti fu proprio papa Pio V a voler far sorgere nel luogo della famosa Porziuncola, la basilica dedicata a Maria, Regina degli Angeli. Con questa nuova struttura, il pontefice romano, intendeva sia riconoscere l'importanza dell'Ordine francescano, sia dare modo di poter accogliere i pellegrini che venivano nella città umbra, in occasione dell'Indulgenza del Perdono, ardentemente desiderata dallo stesso San Francesco.

 

Era il 1569 quando cominciò la costruzione della basilica. I lavori furono ultimati nel 1679, sette anni dopo la morte di Pio V. Il progetto fu affidato a Galeazzo Alessi: l’idea architettonica voleva essere conforme all’ideale francescano di povertà. Da questo, la rigorosa semplicità strutturale dominante l’intera basilica. Alla sua costruzione parteciparono Giacomo Martelli, Giacomo Giorgetti e forse anche il Vignola. La basilica, poi, ebbe diverse trasformazioni, soprattutto a causa dei crolli del terremoto del 1832. Fu, infatti, ricostruita da Luigi Poletti (1836-40) nelle stesse forme. La facciata venne alzata nel 1925-30.

 

Ma, ora, cerchiamo di approfondire meglio la biografia di questo pontefice-santo. Antonio Ghislieri (questo, il nome originario) nasce a Bosco Marengo nel 1504. La famiglia era di modesta estrazione sociale. A quattordici anni entrò nel convento domenicano di Voghera, dove prese il nome di fra Michele. Nel 1528, fu ordinato sacerdote. Domenicano e teologo a Pavia, commissario dell'Inquisizione romana. Nel 1556, divenne vescovo di Sutri e Nepi. Nominato cardinale, nel 1557. Successivamente divenne grande inquisitore della Chiesa romana (nel 1558). Fu eletto papa nel 1566, con l'appoggio del nipote del suo predecessore, il famoso cardinal Carlo Borromeo.

Fu il terzo frate domenicano a salire al soglio pontificio. Come abbiamo compreso fu una vita - certamente - colma di incarichi, di nomine, di grandi responsabilità all’interno della Chiesa. Ma tutti questi “onori” non cambiarono minimamente la sua persona: rimaneva, nel suo animo, il fra’ Michele dell’Ordine domenicano. Vietò, ad esempio, le dissolutezze del carnevale, cacciando da Roma le prostitute, e condannò rigidamente i fornicatori e i profanatori dei giorni festivi. Come pontefice, emise diverse sanzioni - sia economiche che corporali - per i bestemmiatori.

Difese strenuamente il vincolo matrimoniale, infliggendo punizioni agli adulteri. Ridusse il costo della corte papale, imponendo l’obbligo di residenza ai vescovi. Rafforzò gli strumenti della Controriforma per combattere l’eresia ed il Protestantesimo, dando nuovo impulso all’Inquisizione romana. Un’importante pagina della Storia della Chiesa è legata alla figura di questo pontefice: la famosa battaglia di Lepanto. Pio V, preoccupato delle mire geopolitiche turche- mussulmane, creò un'alleanza politico-militare tra la Chiesa e le città italiane di Genova e Venezia, alle quali si aggiunse anche la Spagna: la cosiddetta “Santa Lega”.

 

Le forze navali della Lega si scontrarono, il 7 ottobre 1571, con la flotta ottomana nelle acque al largo di Lepanto, riportando una memorabile vittoria. Contemporaneamente alla flotta “santa” vicente a Lepanto, Pio V ebbe una visione: gli angeli si trovavano intorno al trono della Beata Vergine che teneva in braccio il Bambino Gesù e in mano la Corona del Rosario. Era mezzogiorno, e il Papa diede ordine che tutte le campane di Roma suonassero a festa. Fu così che nacque la preghiera dell’Angelus.

In onore di questa vittoria, Pio V istituì, la “Festa di Santa Maria della Vittoria”, che successivamente venne trasformata nella “Festa della Beata Vergine del Rosario”.

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