religione

San Leopoldo Mandic nominato protettore dei malati di cancro

Repubblica.it
Pubblicato il 09-02-2020

Il frate cappuccino morì di tumore nel 1942

San Leopoldo Mandic è stato nominato ufficialmente patrono dei malati di tumore. La Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, presieduta dal cardinale Robert Sarah, ha firmato il decreto giovedì scorso. L’annuncio ufficiale l'ha dato la Diocesi di Padova, dove ha sede il Santuario di San Leopoldo che ne conserva le spoglie.

«Questo riconoscimento è un’occasione per farsi prossimi a tutti i bisogni di attenzione e vicinanza di chi vive la malattia, specie in campo oncologico. È un modo per essere vicini a malati e familiari, che spesso si trovano soli, ma anche agli operatori sanitari: è un modo per ascoltare la sofferenza», dice soddisfatto il vescovo di Padova Claudio Cipolla. Il riconoscimento arriva dopo un lungo iter avviato nel 2016, a seguito della richiesta dei frati cappuccini e di un gruppo di medici padovani. Da quel 23 luglio 2016 al 6 gennaio 2020 sono intercorsi vari passaggi e sono state raccolte 69.758 firme. È questo un ulteriore riconoscimento alla santità del frate cappuccino canonizzato nel 1983 da papa Giovanni Paolo II, che lo indicò come modello dei confessori.

Leopoldo Mandic, al secolo Bodgan Ivan, nato il 12 maggio 1866 in Montenegro, provò lui stesso l’esperienza della malattia oncologica, portandone il peso con serenità. Morì di tumore all'esofago il 30 luglio 1942.  Ora la congregazione lo riconosce patrono dei malati di tumore, con queste parole: "San Leopoldo Mandi? da Castelnuovo, presbitero dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che spese tutta la sua vita nell’esercizio del ministero della Riconciliazione e, che, colpito da una malattia tumorale, ne portò il grave e prolungato peso con fede serena, è venerato con particolare devozione dai malati e dai loro familiari. Per questo motivo, accogliendo gli unanimi voti dei fedeli, la Conferenza dei Vescovi Italiani ha approvato l’elezione di San Leopoldo quale Patrono presso Dio dei malati di tumore d’Italia".


Una figura legata al Nordest la sua. Il giovane Bogdan fu accolto nel seminario cappuccino di Udine e poi, diciottenne, il 2 maggio 1884 al noviziato di Bassano del Grappa (Vicenza), dove vestì l'abito francescano, ricevendo il nuovo nome di "fra Leopoldo" e impegnandosi a vivere la regola e lo spirito di san Francesco d'Assisi. Dal 1885 al 1890 completò gli studi filosofici e teologici nei conventi di Santa Croce a Padova e del Santissimo Redentore a Venezia.  Il 20 settembre 1890, nella basilica della Madonna della Salute a Venezia, fu ordinato sacerdote. A Padova, al convento di piazzale Santa Croce, padre Leopoldo arrivò nella primavera del 1909 e nell'agosto del 1910, fu nominato direttore degli giovani frati cappuccini che frequentavano lo studio della Filosofia e della Teologia. Come altri 'stranieri' residenti in Veneto, nel 1917 fu sottoposto a indagini di polizia e, visto che non intendeva rinunciare alla cittadinanza austriaca, venne mandato al confino nel sud d'Italia. Il 27 maggio 1919 tornò al convento di Cappuccini di Santa Croce in Padova, dove riprese il proprio posto. Martedì prossimo (11 febbraio) sarà la giornata mondiale del malato. Il vescovo Claudio Cipolla ricorderà il nuovo patrono dall'altare della Basilica del Santo di Padova.

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