religione

Pontificia Accademia Mariana, nasce un dipartimento contro le mafie

Antonio Tarallo Pixabay
Pubblicato il 21-08-2020

Si occuperà di 'liberare' la figura di Maria dalla criminalità

“Ho appreso con piacere che codesta Pontificia Accademia ha promosso un Convegno per dare inizio ufficialmente al nuovo settore, opportunamente istituito al suo interno. Si tratta del Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi, per liberare la figura della Madonna dall’influsso delle organizzazioni malavitose. Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’importante iniziativa e rivolgo il mio saluto cordiale ai promotori, ai relatori e a tutti i partecipanti alla significativa giornata di studio, volta a coinvolgere diversi settori della società civile, affinché, in collaborazione con le Autorità ecclesiastiche e le Istituzioni pubbliche, si possano individuare efficaci proposte per una necessaria operazione culturale di sensibilizzazione delle coscienze e di adozione di provvedimenti adeguati”.

Una sorpresa per il presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, padre Stefano Cecchin (ofs): una lettera di Papa Francesco che reca la data del 15 agosto, giorno dell’Assunzione di Maria al Cielo. Le parole del pontefice sono di profonda vicinanza all’iniziativa della nuova nascita del Dipartimento di studi e monitoraggio della criminalità e delle mafie, che si occuperà di liberare la figura di Maria dal potere criminale. È un progetto ambizioso, quello che si propone l’Accademia, che vedrà la sua inaugurazione il prossimo 18 settembre presso l’Aula Unità d’Italia della Corte d’Appello di Roma. Un convegno che vedrà coinvolti importanti figure della società civile, accomunati da un solo sogno: il bene comune, tanto necessario nel tempo difficile che stiamo vivendo. Considerato che la figura di Maria, nonché i luoghi, le ritualità e i simbolismi a lei associati, sono oggetto di “riconfigurazione sistematica” da parte delle mafie e della criminalità organizzata non solo in Italia, ma anche in altri Paesi su scala globale, la Pontificia Accademia si è fatta promotrice di questo importante nuovo Dipartimento che avrà il compito di studiare e monitorare tale problematica.

Il Dipartimento interesserà nove aree tematiche: criminalità organizzata autoctona ( ‘ndrangheta, cosa nostra, camorra, mafie pugliesi, stidda, mafia garganica); criminalità straniera (nella fattispecie quella albanese, nigeriana, turca, colombiana, cecena, messicana); ecomafia e crimini ambientali, archeomafia, zoomafia; sequestro confisca e gestione dei beni della criminalità mafiosa; storia del terrorismo nazionale; terrorismo internazionale; violenza intrafamiliare; violenza di genere e, in ultimo, prevenzione ed analisi dell’uso delle droghe tra i minori. Un programma ad ampio raggio, dunque, quello del nuovo Dipartimento che vede la Pontificia Accademia impegnarsi in prima persona alla sua realizzazione.

Papa Francesco continua così la sua lettera: “La devozione mariana è un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza, liberandolo da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà”.

Purtroppo il problema dell'appropriazione “indebita” della figura di Maria da parte delle organizzazioni criminali è un problema grave e gravoso da risolvere che da decenni imperversa nel panorama mondiale della criminalità. La Pontificia Accademia Mariana ha deciso, così, di contrastare una tale “cultura della morte” con questo nuovo Dipartimento creato “ad hoc” dall’Accademia.
Il Dipartimento - si legge in una nota della Pontificia Accademia - vuole restituire a Maria il suo “suo naturale contesto, non solo multi-religioso e multi-culturale, ma anche trans-religioso e trans-culturale non solo di fatto ma anche di diritto”, trovando proprio nella sua figura la possibilità “di promuovere dimensioni non secondarie e tutt’altro che estranee al bene comune della civitas, ma che possono anzi diventarne un potente elemento capace di valorizzare tutto ciò in nome della comune umanità contribuisce alla costruzione della pace, del benessere per tutti, della cura per il pianeta e per la sua sostenibilità”.

La lettera del pontefice si conclude con un riferimento all’importante ruolo dei santuari mariani:
“Al tempo stesso, auspico che i Santuari mariani diventino sempre più cittadelle della preghiera, centri di azione del Vangelo, luoghi di conversioni, caposaldi di pietà mariana, a cui guardano con fede quanti sono alla ricerca della verità che salva. Mentre incoraggio la Pontifìcia Accademia Mariana Internazionale, e quanti hanno generosamente aderito ai progetti da essa ideati, a proseguire con tenacia nel cammino intrapreso, assicuro il mio orante ricordo e di cuore invio a tutti la Benedizione Apostolica”.

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