religione

Papa Francesco: bambini ricchezza per umanità e Chiesa. Senza di loro società triste e grigia

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Una società si giudica in base a come tratta i bambini. Lo sottolinea papa Francesco nel corso dell'Udienza generale in piazza San Pietro. "Oggi - premette Bergoglio - mi soffermerò sul grande dono che sono i bambini per l'umanità, e la prossima settimana mi soffermerò su alcune ferite che purtroppo fanno male all'infanzia. Mi vengono in mente i tanti bambini che ho incontrato durante il mio ultimo viaggio in Asia: pieni di vita, di entusiasmo, e, d'altra parte, vedo che nel mondo molti di loro vivono in condizioni non degne. In effetti, da come sono trattati i bambini si può giudicare una società".


"Dio - osserva il Pontefice - non ha difficoltà a farsi capire dai bambini, e i bambini non hanno problemi a capire Dio. Non per caso nel Vangelo ci sono alcune parole molto belle e forti di Gesù sui 'piccolì. Questo termine 'piccolì indica tutte le persone che dipendono dall'aiuto degli altri, e in particolare i bambini.

Ad esempio Gesù dice: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccolì. E ancora: 'Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cielì".


Ricorda il Papa che "i bambini sono in sé stessi una ricchezza per l'umanità e per la Chiesa, perché ci richiamano costantemente alla condizione necessaria per entrare nel Regno di Dio: quella di non considerarci autosufficienti, ma bisognosi di aiuto, di amore, di perdono".

I bambini ci ricordano che siamo sempre figli: anche se uno diventa adulto, o anziano, anche se diventa genitore, se occupa un posto di responsabilità, al di sotto di tutto questo rimane l'identità di figlio. Tutti siamo figli! E questo ci riporta sempre al fatto che la vita non ce la siamo data noi ma l'abbiamo ricevuta. A volte rischiamo di vivere dimenticandoci di questo, come se fossimo noi i padroni della nostra esistenza, e invece siamo radicalmente dipendenti. In realtà, è motivo di grande gioia sentire che in ogni età della vita, in ogni situazione, in ogni condizione sociale, siamo e rimaniamo figli. Questo è il principale messaggio che i bambini ci danno, con la loro stessa presenza".

Tanti i doni che portano i bambini. Il Pontefice ne ricorda alcuni: "Portano il loro modo di  edere la realtà, con uno sguardo fiducioso e puro. Il bambino - dice - ha una spontanea fiducia nel papà e nella mamma; e ha una spontanea fiducia in Dio, in Gesù, nella Madonna. Nello stesso tempo, il suo sguardo interiore è puro, non ancora inquinato dalla malizia, dalle doppiezze, dalle 'incrostazionì della vita che induriscono il cuore". "Sappiamo che anche i bambini hanno il peccato originale, che hanno i loro egoismi, ma conservano una purezza, una semplicità interiore. I bambini inoltre portano con sé la capacità di ricevere e dare tenerezza. Tenerezza è avere un cuore "di carne" e non "di pietra", come dice la Bibbia. La tenerezza è anche poesia: è 'sentire le cose e gli avvenimenti, non trattarli come meri oggetti, solo per usarli, perché servono". (Avvenire)

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