Padre Gambetti: Camminiamo per divenire consapevoli della nostra piccolezza e della grandezza di Dio
L'Omelia del Custode del Sacro Convento di Assisi per l'inizio della Quaresima
Il rito delle ceneri ci ammonisce: «sei polvere e in polvere ritornerai»; ma al contempo, ci esorta: «convertiti e credi al vangelo», perché questa è la sola risposta alla finitudine, alla morte che viviamo e che ci attende inesorabile.
Scrive san Gregorio Nazianzeno: «Se non fossi tuo, mio Cristo, mi sentirei creatura finita. Sono nato e mi sento dissolvere. Mangio, dormo, riposo e cammino, mi ammalo e guarisco, mi assalgono senza numero brame e tormenti, godo del sole ... e di quanto la terra fruttifica. Poi io muoio e la carne diventa polvere come quella degli animali che non hanno peccati. Ma io cosa ho più di loro? Nulla, se non Dio. Se non fossi tuo, Cristo mio, mi sentirei creatura finita».
Allora, coraggio: «Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio»,… perché senza un ritorno a casa, al talamo nuziale che la Pasqua ci rivela, non c’è ragione di esistere.
Digiuno, elemosina, preghiera, sono la risposta concreta che possiamo dare all’appello alla conversione che ci viene rivolto. Ma anche se faccio azioni buone potrei ritrovarmi con la sola ricompensa della polvere di questo mondo, come ci ammonisce Gesù il quale ci indica la direzione del cammino quaresimale: in marcia verso il cuore, il cuore dell’uomo, il cuore di Dio.
«Ritornate a me con tutto il cuore», dice il Signore attraverso il profeta Gioele.
Una sottolineatura: con tutto il cuore. Quale cuore? Il cuore è uno sconosciuto, difficilmente guaribile. Non lo possediamo. Non lo possiamo governare, se non in parte, spesso superficialmente.
San Bernardo scrive: «sii attento a ciò che ami, a ciò che temi, a ciò che ti rallegra o ti addolora: vedrai che, a volte, sotto l'abito religioso, rimani un uomo di questo mondo. Infatti il cuore si concentra interamente su questi quattro sentimenti ed è rispetto ad essi che dobbiamo intendere le parole: “Convertitevi al Signore con tutto il cuore”».
Non hai gioia in te per le azioni buone che compi? Non hai amore nelle tribolazioni che vivi?... probabilmente fai tante cose buone, ma ricerchi ancora le soddisfazioni della carne e segui i desideri mondani.
Un giorno la Beata. Angela da Foligno si sentì rivolgere queste parole:
«lo non ti ho amata per scherzo.... mi resi conto che in me c'era tutto il contrario, perché non l'amavo se non per scherzo e falsamente ... "aggiunse: «lo non ti ho servita per finta», e poi aggiunse: «lo non ti ho trattata con distanza ... lo sono più intimo alla tua anima che essa a se stessa».
A noi, Lui è più intimo di noi a noi stessi.
Camminiamo per divenire consapevoli della nostra piccolezza e della grandezza di Dio. La croce gloriosa di Cristo è il punto verso il quale tendere, che ci rivela la nostra miseria e l’assoluta trascendenza di Dio. Così si entra nel talamo nuziale.
«Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso». All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo». (At 2,36-38)
Corriamo con perseveranza nella corsa verso la Pasqua… eterna, giungendo ad unirci a Gesù crocifisso e risorto.
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