Le parole dei grandi. L’inchiostro dei bambini
Essere fomentatori di inclusività, di rispetto, di dignità
“…Vorrei tanto la pace in tutto il Pianeta, soprattutto a casa mia, in Siria, dove spero un giorno di tornare e di riabbracciare tutti i miei amici di cui non ho più notizie da tempo”.
Queste sono alcune delle parole scritte in una lettera, consegnata alla nostra redazione venerdì, al termine della giornata che ha visto la consegna da parte del Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti della "Lampada della pace" a Sua Maestà il Re di Giordania, Abdullah II, accompagnato dalla Regina Rania. A scriverla i ragazzi ospitati da Mondo Migliore (luogo di accoglienza gestito da Auxilium).
Questa missiva il cui inchiostro ha dato vita a pensieri di speranza scritti sia in arabo che in italiano, mi ha fatto provare una gioia immensa davanti a questi bambini, perché hanno colto la tappa di Assisi come speranza. E’ quello che vogliamo. Essere fomentatori di inclusività, di rispetto, di dignità. Un no alla paura e all’odio. Un sì che abbellisca il mondo.
Questi bambini provenienti da uno dei terreni più insanguinati, hanno dato il sigillo più vero a una giornata storica e indimenticabile per la nostra comunità francescana e conventuale. Si è trattato di una giornata internazionale incentrata sul rilancio del dialogo fra le religioni voluto da papa Francesco e una nuova fase di rapporti tra cristianesimo e Islam. Assisi, questa collina, questo “fragile corpo” si pone come faro di luce per l’umanità. La pace, la solidarietà e l’ambiente sono i tre architravi di questo pontificato. Sono le tre strade battute dall’assisiate che si pone nello scacchiere internazionale e ci parla indirettamente: Guardate, qui ci sono dei testimoni che ci dicono che è possibile accogliere, è possibile creare relazioni ed è possibile passare dalla conflittualità alla sinergia. Che oggi ricevono la mia luce. Le lacrime di Abdullah II ad Assisi ne sono una prova.
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