Le 3 missioni dei frati di San Bonaventura nell'inferno di Bolivia, Congo e Sud Sudan
Dalle Americhe all'Africa, dalla Bolivia al Congo e Sud Sudan. I frati minori della Provincia di San Bonaventura (Abruzzo e Lazio) hanno avuto un’importante storia missionaria, in zone ad alto rischio. Tutt'oggi il loro impegno nelle "periferie" più lontane e povere nel mondo, li rende dei missionari speciali.
LA MISSIONE IN BOLIVIA
In Bolivia, a Magdalena, Trinidad, Cuevo, Camiri solo l’8% delle famiglie della zona di missione ha l’elettricità. Analfabetismo, carenze igienico-sanitarie, maltempo e vie di comunicazione inesistenti creano una situazione drammatica. Ma non basta.
La difficile situazione politica costringe la popolazione a vivere in uno stato di paura e rischio per la sopravvivenza. Anche per questo si manifesta una preoccupante diffusione di sette.
MENSE, MEDICINE, SCUOLE
Le opere di sostegno dei frati sono: «Aiuto giornaliero a famiglie disagiate, Formazione umana e religiosa, 4 mense per bambini in difficoltà, 1 mensa per anziani abbandonati, Cure mediche e dispensari farmaceutici, 1 Centro disabili e riabilitazione, Ambulatori e fondo sanitario, 1 Casa per anziani, 1 Scuola che ospita 130 bambini con sindrome di Down, paralisi cerebrale,handicap multiples, sordi, ciechi, autistici eritardati mentali. Un orfanotrofio per circa 100 bambini».
I RAGAZZI DI STRADA IN CONGO
In Africa, i frati presenti da molti anni in Congo a Brazzaville e da qualche anno anche in Sud Sudan, nella città di Juba, dove si trova fr. Federico Gandolfi, in una Fraternità internazionale alle dipendenza del Ministro generale.
La realtà dei ragazzi di strada è una delle realtà più drammatiche nei paesi in via di sviluppo e anche in Congo è una delle povertà con cui l’impatto è più forte. Si tratta di bambini costretti alla strada dalla miseria e dalla povertà.
STORIE DI DISPERAZIONE
Le loro storie sono tra le più disparate ma tutte accomunate da un’unica ricerca, la sopravvivenza. Questi bambini scelgono, o sono costretti a scegliere, la sopravvivenza lontano dalla famiglia. Per strada la sopravvivenza diventa ancora più dura e questi bambini devono “adattarsi” a tutto anche a rubare o prostituirsi.
Ma sono bambini e sono più che mai vulnerabili. I ragazzi che vengono aiutati sono reduci da abbandono familiare o da situazioni di enorme disagio. Spesso si tratta di ragazzi cosiddetti “invisibili”, abbandonati alla nascita, perciò non riconosciuti: essi non godono di alcun diritto e vivono non solo nelle zone fatiscenti della città, ma anche dispersi tra i boschi e le radure.
Ed è a loro che si rivolge la missione, con il recupero e il reinserimento dei ragazzi nella società congolese con una personalità ritrovata, e la conoscenza di lavori che erano a loro sconosciuti, grazie ad un'opera di formazione a cura dei frati stessi.
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