LA PROPOSTA FRANCESCANA PER UN MONDO MIGLIORE
Francesco d'Assisi comprende che tutte le creature e gli uomini sono uguali nella loro dignità
Era il 1939 quando Francesco d'Assisi fu proclamato, da Pio XII e a pochi mesi dal conflitto mondiale, Patrono d'Italia. Una formula sintetizza la sua figura: "Francesco il più Santo degli italiani, il più italiano dei Santi". Prima ancora Dante aveva paragonato Francesco a un astro: nacque al mondo un sole . Di titoli ne potremmo elencare ancora: ispiratore dello Spirito di Assisi, colui che permette il dialogo tra occidente e oriente, vessillo di pacifisti, pauperisti ed ecologisti. Ognuno di questi è pienamente meritato ma essi sono frutti maturi sui rami di un albero che ha tronco, radici e un terreno da cui succhiano la linfa ma che molti rifiutano di guardare: Gesù Cristo. Egli, infatti, è tutto per lui.
L'oggi ci porta a vedere come le scelte di Francesco per l'ambiente, per l'economia, per la politica e per la stessa Chiesa siano lontane ma allo stesso tempo, necessarie.
Nelle Fonti e nella cultura francescana - la stessa da cui Papa Bergoglio ha attinto a piene mani per la stesura dell' Enciclica Laudato Si' - troviamo il senso di responsabilità che dovremmo fare nostro. Come quando, ad esempio i frati tagliano la legna e proibisce loro di recidere del tutto l'albero, perché possa gettare nuovi germogli. E ordina che l'ortolano lasci incolti i confini attorno all'orto, affinché a suo tempo il verde delle erbe e lo splendore dei fiori possa germogliare (FF 750). Per l'Assisiate l'ambiente non va usurpato ma curato, amato.
L'economia è investita dalla stessa consapevolezza, sono stati i francescani a dare vita alle prime esperienze di economia solidale attraverso l'istituzione dei Monti di Pietà e monti frumentari . Già dal 1462 il padre francescano Barnaba Manassei aveva creato questo istituto per calmierare il costo del denaro a favore delle forze di lavoro: un minicredito a interesse che liberò tante persone in difficoltà dagli usurai.
Nella sfera politica, Francesco, avulso dalla logica del potere dà un'impronta indelebile al senso che quest'ultima dovrebbe avere. Nella Lettera ai Reggitori dei Popoli troviamo tutti quegli elementi legati al perseguimento del "bene comune", al vedere il proprio ruolo come un servizio e non un potere. Francesco pensa a una società circolare, come l'aveva indicata ai suoi frati. Potere per lui è servizio.
Nella Chiesa del tempo, corrotta e auto-indulgente, col suo esempio ha ridestato le coscienze scuotendola dalle fondamenta. Il riconoscimento della Regola francescana fu solo un passo ma che diede il via a una reazione a catena di cui assaporiamo i frutti, oggi, con la figura di papa Bergoglio.
La parola che tutto racchiude è fraternità. Francesco d'Assisi comprende in maniera sconcertante che tutte le creature e gli uomini sono uguali nella loro dignità e nei loro diritti fondamentali. Ecco perché, come dice l'ultimo film su San Francesco vogliamo aiutarlo a costruire un mondo migliore. E se l'Assisiate è poco ascoltato, il papa argentino, con i suoi "pugni allo stomaco" ci scuote per viverlo. Un mondo francescano è possibile.
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA