religione

La Beata Margherita di Città di Castello iscritta nel catologo dei Santi

Redazione www.terredipiero.it
Pubblicato il 26-04-2021

Grande festa per la diocesi umbra  

Il 24 aprile 2021 Papa Francesco ha ricevuto in Udienza il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ha deciso di estendere alla Chiesa universale il culto della Beata Margherita di Città di Castello, del Terz’Ordine dei Frati Predicatori, nata intorno al 1287 a Metola e morta a Città di Castello il 13 aprile 1320, iscrivendola nel catalogo dei Santi (Canonizzazione Equipollente). Grande festa quindi per la Chiesa di Città di Castello che "vive con immensa gioia e gratitudine al Signore la canonizzazione dell' amatissima beata Margherita, che ha vissuto proprio lì gran parte della sua vita fino alla morte".

"La sua immagine raffigurata al centro del catino absidale della Cattedrale, così come nella cupola, evidenzia la straordinaria importanza di questa piccola donna nelle generazioni lungo i sette secoli che la separano cronologicamente dal nostro tempo. Ininterrottamente le è stato tributato il culto, estesosi progressivamente in vari continenti in un crescendo di devozione, e la sua figura è stata ispiratrice di opere di carità", scrive il Vescovo di Città di Castello, Monsignor Domenico Cancian. "La canonizzazione avviene mentre si stanno svolgendo le celebrazioni del settimo centenari della sua morte, che si concluderanno il 9 maggio - commenta il Vescovo in un comunicato diffuso dalla Diocesi -avviene, inoltre, in un periodo segnato in maniera drammatica dalla pandemia: Margherita può autorevolmente insegnarci come trasformare il male in bene, senza cedere allo sterile vittimismo e alla lamentela inutile, invitandoci a una reazione evangelica che sa vedere come tutto può concorrere al bene".

"Il prossimo 19 settembre, secondo modalità che saranno successivamente rese note, avrà luogo una solenne concelebrazione eucaristica di ringraziamento al Signore per la nuova santa nella chiesa monumentale di San Domenico in Città di Castello", dice ancora il Vescovo. La diocesi scrive che: "Il vissuto virtuoso della Beata si caratterizza soprattutto per il fiducioso abbandono alla Provvidenza, come partecipazione gioiosa al mistero della croce, soprattutto nella sua condizione di disabile, rifiutata ed emarginata. Questa conformità amorosa al Cristo era accompagnata da intense esperienze mistiche. La sapientia cordis così maturata si irradiava negli altri. Frequente e assidua era la sua meditazione della vita di Cristo. Le furono attribuite anche guarigioni miracolose e questo contribuiva a farne un punto di riferimento per tanti. recente 1988 la beata venne proclamata patrona dei disabili per le Diocesi di Città di Castello e di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, su richiesta del vescovi mons. Carlo Urru e Ugo Donato Bianchi. Nel 1999 il vescovo di Città di Castello, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, riaprì la causa per la canonizzazione, in collaborazione con la Postulazione dell’Ordine dei Predicatori. Dal 22 marzo 2000 ha avuto inizio il processo diocesano e nel 2019 i vescovi di Città di Castello, monsignor Domenico Cancian, e di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado hanno chiesto al Santo Padre la procedura dell’equipollenza, proprio tenendo conto della vasta diffusione del culto. L’11 dicembre 2019, il Santo Padre Francesco, durante l’Udienza concessa all’Em.mo Card. Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, autorizzò la preparazione della Positio super canonizatione aequipollenti, ossia circa l’estensione del culto della Beata alla Chiesa universale". (Acistampa)

 

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