In provincia di Pisa altri due conventi verso il rischio chiusura
Ancora tempi duri per i frati minori. E' di qualche giorno la notizia che la fraternità, ridotta al lumicino, di San Nicandro, sul Gargano, abbandonava la parrocchia di Santa Maria delle Grazie.
Neppure il tempo di attutire questa notizia tutt'altro positiva, che dalla Toscana ne sono giunte altre due ancora peggiori.
PARTENZA NELL'ARIA
I frati francescani dello storico convento di San Miniato, in provincia di Pisa, se ne andranno. Secondo Luca Macchi, il portavoce del comitato che nei mesi scorsi ha provato a opporsi alla partenza dei religiosi, «potrebbero restare fino al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Ma è solo una supposizione - ha detto a Il Tirreno - che non cambia la sostanza. Dobbiamo abituarci all’idea che non avremo più frati a San Miniato».
NUOVI ORIZZONTI
Il convento diventerà un centro d’ospitalità per pellegrini affidato alla cooperativa Nuovi Orizzonti. Anche in questo caso, c’è di mezzo la crisi della vocazione religiosa che sta facendo mancare il ricambio generazionale ai frati tutt’ora in attività.
L'ADDIO DI PADRE RICCARDO
Un altro punto di domanda incombe sul convento di Peccioli, sempre in provincia di Pisa. «Sarei contento se il convento rimanesse aperto due o tre giorni a settimana», dice Padre Riccardo, che a metà settembre lascerà la struttura per andare a fare il sacerdote a Borgo San Lorenzo in provincia di Firenze.
CINQUE SECOLI DI STORIA
È l’ultimo frate cappuccino “stanziale” a Peccioli. Dopo di lui la struttura risalente al 1500 rischia di rimanere chiusa spesso. Se non sempre. Anche se dalla curia provinciale di Firenze assicurano che «la serrata del convento non è prevista».
In realtà, a Peccioli la comunità è stata chiusa sei anni fa, quando non c’erano più i numeri per un gruppo stabile di frati cappuccini. Da allora se ne occupano i frati di Pontedera con padre Riccardo che è rimasto qui insieme ad altri due frati, entrambi morti.
MESSA A RISCHIO A PECCIOLI
Saranno i frati di Pontedera a continuare a gestire il convento pecciolese, ma sono ancora una volta i numeri a non lasciare intravedere niente di buono. «A Pontedera dovrà essere assegnato un sostituto all’attuale superiore che se ne andrà - racconta padre Riccardo - Oltre a lui ci saranno altri tre frati. Ma tra l’età avanzata di alcuni e l’impossibilità di muoversi in autonomia di altri, visto che non hanno la patente, non sarà facile garantire la messa tutti i giorni e le attività con i giovani svolte finora».
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