religione

Il Giubileo, storia e origini

Mario Scelzo Ansa - MAURIZIO BRAMBATTI
Pubblicato il 02-07-2021

Giubileo viene celebrato ogni 25 anni

Bonifacio Vescovo, servo dei servi di Dio, per la certezza dei presenti e la memoria dei futuri … Noi dunque … ritenendo certe e da rispettarsi tutte queste indulgenze, queste stesse con l'autorita apostolica confermiamo, approviamo, ed anche rinnoviamo con il patrocinio di questa scrittura … affidandoci alla misericordia di Dio Onnipotente ed ai meriti ed alla autorità dei medesimi Apostoli, col consiglio dei nostri fratelli e nella pienezza del potere apostolico, a tutti quelli che nel presente anno mille e trecento, cominciato da poco con la festa della Natività di nostro Signore Gesù Cristo, ed in qualunque altro centesimo anno seguente accederanno alle suddette Basiliche con riverenza e veramente pentiti e confessati, ed a quelli che veramente si pentiranno in questo presente centesimo anno ed in qualunque anno centesimo avvenire, non solo pieno ed assai largo, ma anzi assai pienissimo perdono dei loro peccati… Dato in Roma, presso san Pietro il 22 febbraio, anno sesto del Nostro Pontificato.

Avete appena letto alcune righe dell’Antiquorum habet fide relatio, bolla di indizione del primo Giubileo della Chiesa Cattolica, istituito nel 1300 da Papa Bonifacio VIII. Quali le radici spirituali del Giubileo? Ogni quanti anni viene celebrato? Quale la differenza tra Giubileo ordinario e straordinario? Quali i gesti ed i simboli che lo identificano? Proviamo a rispondere sinteticamente a queste domande, ripercorrendo anche il cammino dei Giubilei più recenti, quelli guidati (o indetti) da Giovanni Paolo II, Benedetto XVI (nessuno, poi vedremo) e da Papa Francesco. Come probabilmente saprete, sono già “in cantiere” due Giubilei, uno ordinario nel 2025, uno straordinario nel 2033 (bimillenario del Calvario e della Crocifissione di Cristo), ma di questi due ne parleremo con più accuratezza in una prossima occasione.

Il Giubileo ha origine dalla tradizione ebraica che fissava, ogni 50 anni, un anno di riposo della terra (con lo scopo pratico di rendere più forti le successive coltivazioni), la restituzione delle terre confiscate e la liberazione degli schiavi. Per segnalare l’inizio dell’Anno Santo si suonava un corno di ariete, in ebraico yobel, da cui deriva il termine cristiano Giubileo. In epoca moderna viene celebrato con varie iniziative durante un anno intero che ha inizio la vigilia di Natale con l’apertura delle porte sante che si trovano nelle quattro principali basiliche di Roma, S. Pietro in Vaticano, S. Giovanni in Laterano, S. Maria Maggiore e S. Paolo.

Il Papa viene portato in sedia fino alla porta murata di S. Pietro, che picchia per tre volte con un martello d’argento cantando in latino: «Apritemi le porte della giustizia». Dopo di lui picchia la porta per due volte un cardinale e quindi la porta viene aperta. L’Anno Santo si conclude con la muratura delle porte sante fino al successivo Giubileo.

Come dicevamo, esistono Giubilei ordinari e straordinari. Quello ordinario, a partire dal 1500, viene celebrato ogni 25 anni. Diverso il discorso per quelli straordinari, indetti appunto o per celebrare particolari ricorrenze oppure per rendere lode al Signore in seguito ad eventi significativi e/o di particolare importanza per la vita della Chiesa: nel primo caso possiamo citare il Giubileo del 1933/34, indetto da Papa Pio XI per il 1900° anniversario della Redenzione, nel secondo caso possiamo ricordare il Giubileo del 1966, voluto da Paolo VI per la fine del Concilio Vaticano II.

Venendo ai “giorni nostri” (considerando che ragioniamo sui tempi lunghi della Chiesa…), due sono i Giubilei che molti di noi portiamo nel cuore e nella memoria: quello del 2000, evento cardine del pontificato di Giovanni Paolo II, ordinario come tempistica ma reso in qualche modo straordinario dall’ingresso nel nuovo millennio, ed il Giubileo Straordinario della Misericordia (2015-2016), indetto e guidato da Papa Francesco. Piccola “curiosità”, non esiste nessun automatismo, non tutti i Pontefici hanno guidato un Giubileo, ad esempio Benedetto XVI (2005-2013) nel corso dei suoi 8 anni di magistero non ha… incrociato il suo cammino con quello dell’Anno Santo. Seconda curiosità, l’8 dicembre 2015 Ratzinger è stato il primo Papa Emerito a partecipare all’apertura di un Anno Santo, avendo accettato l’invito di Papa Francesco per l’apertura della Porta Santa a San Pietro.

Difficile, direi impossibile sintetizzare il Grande Giubileo dell’Anno 2000, provo a farlo attraverso un momento iconico (al quale, per mia fortuna, ero presente): la XV Giornata Mondiale della Gioventù, culminata nella grande veglia tenutasi a Tor Vergata tra il 19 ed il 20 agosto, oltre due milioni di giovani provenienti da tutto il mondo per ascoltare il messaggio del Santo Padre: “Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è difficile credere? Sì! E' difficile. Non è il caso di nasconderlo. E' difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile, come Gesù spiegò a Pietro: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli" (Mt 16,17).

Questa sera vi consegnerò il Vangelo. E' il dono che il Papa vi lascia in questa veglia indimenticabile. La parola contenuta in esso è la parola di Gesù. Se l'ascolterete nel silenzio, nella preghiera, facendovi aiutare a comprenderla per la vostra vita dal consiglio saggio dei vostri sacerdoti ed educatori, allora incontrerete Cristo e lo seguirete, impegnando giorno dopo giorno la vita per Lui!”.

Il Giubileo straordinario della Misericordia porta già insito nel nome la sua peculiare specifica, simboleggiata da quella parola simbolo del Pontificato di Papa Francesco: “Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della Misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Questo Anno Santo inizierà nella prossima solennità dell'Immacolata Concezione e si concluderà il 20 novembre del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo, re dell'universo e volto vivo della misericordia del Padre. Affido l'organizzazione di questo Giubileo al Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione di portare a ogni persona il vangelo della Misericordia.”

Anche in questo caso, quasi offensivo sintetizzare un evento di tale portata con un solo momento, ma a livello di icona, come non pensare alla scelta di “anticipare” l’inizio dell’Anno Santo con l’apertura della porta santa della Cattedrale di Bangui, Capitale della Repubblica Centrafricana? Per la prima volta un Giubileo ha preso avvio non a Roma, capitale della cattolicità, ma in una città che ben si addice alla categoria di “periferia” così cara al Pontefice. La Repubblica Centrafricana, con i suoi 5 milioni di abitanti, metà dei quali cristiani, in maggioranza cattolici, staziona al fondo delle classifiche mondiali su ricchezza e sviluppo socio-economico, e negli ultimi 30 anni è stata dilaniata da un susseguirsi di golpe e conflitti interni.

Questo il passato, ma ci aspetta un grande futuro, il Giubileo del 2025 è alle porte.

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