Il 2021 e Papa Francesco, tra viaggi e documenti
Una rassegna dei viaggi apostolici, dei documenti, delle parole del Santo Padre
Viaggi, documenti e parole che hanno segnato un intero anno, il 2021, la storia della Chiesa. Quello che sta finendo, infatti, è stato un anno denso di significati e parole per Papa Francesco. Il pontefice, nella sua alta missione, rappresenta per la Chiesa tutta, il timone, la rotta. Questo si sa bene. E passare in rassegna i documenti che sono fuoriusciti dalla Santa Sede vuol dire, in una certa misura, avere quello che comunemente viene definito “polso della situazione” della Chiesa: dove sta andando? quali parole ci sta trasmettendo? quali messaggi sta donando ai fedeli e non? E così ci accorgiamo che non sono poche le parole e le immagini che conserveremo del 2021.
A cominciare dal viaggio in Iraq di Papa Francesco (dal 5 all’8 marzo 2021). Meta di questo importante viaggio la famosa Bagdad, città che nella memoria di tutti è legata ai terribili giorni della Guerra del Golfo. Ma una città soprattutto che ancora vive conflitti e che sente gli echi dei proiettili. Le parole del pontefice, in questa occasione, sono state molto chiare: “ Oggi, tutti eleviamo le nostre voci in preghiera a Dio Onnipotente per tutte le vittime della guerra e dei conflitti armati. Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti. Com’è crudele che questo Paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone – musulmani, cristiani, gli yazidi, che sono stati annientati crudelmente dal terrorismo, e altri – sfollati con la forza o uccisi!” (Hosh al-Bieaa (piazza della Chiesa) a Mosul, Domenica, 7 marzo 2021).
Cambiamo luoghi, cambiamo simboli. Viaggio apostolico a Budapest, in occasione della Santa Messa conclusiva del 52esimo congresso eucaristico internazionale nelle terre della Slovacchia. Il pontefice parte il 12 settembre per fare ritorno a Roma il 15 settembre. A Bratislava si tiene un incontro ecumenico. “ Il cammino delle vostre comunità è ripartito dopo gli anni della persecuzione ateista, quando la libertà religiosa era impedita o messa a dura prova. Poi, finalmente, è arrivata. E ora vi accomuna un tratto di percorso nel quale sperimentate quanto sia bello, ma al tempo stesso difficile, vivere la fede da liberi. C’è infatti la tentazione di ritornare schiavi, non certo di un regime, ma di una schiavitù ancora peggiore, quella interiore”, mette in guardia il pontefice. E in piazza degli Eroi, durante la Santa Messa a Budapest, il pontefice usa queste parole sottolineando la potenza e l’importanza dell’Eucarestia: “Camminare dietro a Gesù è muovere ogni giorno i nostri passi incontro al fratello. Lì ci spinge l’Eucaristia: a sentirci un solo Corpo, a spezzarci per gli altri. Cari fratelli e sorelle, lasciamo che l’incontro con Gesù nell’Eucaristia ci trasformi, come ha trasformato i Santi grandi e coraggiosi che onorate, penso a Santo Stefano e Santa Elisabetta. Come loro, non accontentiamoci di poco; non rassegniamoci a una fede che vive di riti e di ripetizioni, apriamoci alla novità scandalosa del Dio crocifisso e risorto, Pane spezzato per dare vita al mondo. Saremo nella gioia; e porteremo gioia”.
In ultimo, il suo viaggio a Cipro e in Grecia, tanto desiderato da Papa Francesco. E’ di quest’ultimo mese: dal 2 al 6 dicembre. La parola d’ordine è fraternità. Lo dice - a chiare lettere - in occasione della Preghiera ecumenica con i migranti, nella chiesa parrocchiale di Santa Croce a Nicosia. E’ il 3 dicembre scorso: “Possa quest’isola, segnata da una dolorosa divisione – sto guardando il muro, lì, attraverso il portale aperto della chiesa, possa diventare con la grazia di Dio laboratorio di fraternità. Io ringrazio tutti coloro che lavorano per questo. Pensare che quest’Isola è generosa, ma non può fare tutto, perché il numero di gente che arriva è superiore alle sue possibilità di inserire, di integrare, di accompagnare, di promuovere. La sua vicinanza geografica facilita…, ma non è facile. Dobbiamo capire i limiti a cui i governanti di quest’Isola sono legati. Ma sempre c’è in questa Isola, e l’ho visto nei responsabili che ho visitato, l’impegno di diventare, con la grazia di Dio, laboratorio di fraternità”.
Ma non solo viaggi, ovviamente. Soprattutto parole, documenti che hanno segnato il cammino della Chiesa nel 2021. E’ il caso delle lettere che il pontefice ha scritto in diverse occasioni. Sono ben venticinque: dall’ultima che costituisce la Fondazione Fratelli tutti (dell’8 dicembre scorso) alla prima, riguardo “l’accesso delle donne ai ministeri del lettorato e dell’accolitato”. Sono nove le Lettere Apostoliche che Papa Francesco ha dato alla Chiesa quest’anno. Fra queste, importante ricordare quella che celebra i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Il Sommo Poeta, infatti, più volte nel corso dell’anno è stato citato dal Romano Pontefice. La sua “Candor lucis aeternae” ha voluto sancire l’attenzione della Chiesa per il Sommo Poeta Dante: “Splendore della Luce eterna, il Verbo di Dio prese carne dalla Vergine Maria quando Ella rispose “eccomi” all’annuncio dell’Angelo (cfr Lc 1,38). Il giorno in cui la Liturgia celebra questo ineffabile Mistero è anche particolarmente significativo per la vicenda storica e letteraria del sommo poeta Dante Alighieri, profeta di speranza e testimone della sete di infinito insita nel cuore dell’uomo. In questa ricorrenza, pertanto, desidero unirmi anch’io al numeroso coro di quanti vogliono onorare la sua memoria nel VII Centenario della morte”, questo l’incipit poetico - e non poteva essere altrimenti - del citato documento pontificio.
Otto sono i “Motu proprio” firmati da Papa Francesco: gli atti - che prendono nome dalla frequente formula introduttiva latina “motu proprio”, “per moto proprio, di propria iniziativa” - che il direttamente e unicamente sono stati presi dal pontefice. Ben centouno Messaggi pontifici: questo, il numero dei piccoli o lunghi messaggi che in diverse occasioni Papa Francesco ha scritto nel corso dell’anno che sta volgendo al termine. Si tratta di messaggi ad Accademie Pontificie, associazioni religiose o laicali, congregazioni o altre istituzioni del mondo della Chiesa o della società. Sono importanti per comprendere l’impegno e l’attenzione del pontefice per il mondo di oggi, nelle sue diverse espressioni. (Rivista San Francesco - clicca qui per scoprire come abbonarti)
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