I parrocchiani in lacrime all’ultima messa dei frati
Il sentito applauso finale sul piazzale seguito a «una benedizione che vogliamo dare simbolicamente a tutto il quartiere» è l’immagine che racchiude l’essenza della grande festa che ieri mattina ha accompagnato l’ultima Messa domenicale dei Frati Minori nella chiesa di Sant’Antonio di Padova. Nessuno dei parrocchiani è voluto mancare all’ultimo abbraccio ai francescani, che dopo 56 anni di attività e preghiera lasciano Rosta Nuova per dirigersi chi nel bresciano come padre Francesco Marchesi, chi a Piacenza come padre Celestino Burgazzi e chi a Bologna come frate Nazzareno Burgazzi.
«Vi prometto di pregare per tutti voi, ma voi pregate per me perché a Brescia hanno già commentato che sta arrivando un guardiano terrone – ha scherzato il parroco, padre Francesco, stemperando la commozione per una partenza ancor più pesante per chi come lui è nato e cresciuto sul territorio, originario di Villa Minozzo – continuate a lavorare insieme e ad accogliere tutti come avete sempre fatto, siete stati un grande esempio per noi e se abbiamo mancato in qualcosa vi chiediamo di perdonarci, perché ci perdonate vero?». E via di applausi, sorrisi e qualche inevitabile lacrima da parte di chi con i frati ha condiviso anni di catechismo, matrimoni, battesimi, campeggi invernali o estivi e una lunga parte di cammino all’insegna degli insegnamenti del Santo di Assisi, che sono e continueranno ad essere parte integrante della comunità. «Voglio salutare soprattutto i più piccoli con tenerezza», ha detto poi Padre Celestino ringraziato soprattutto dagli scout Agesci.
La gratitudine è stata al centro delle due ore di Celebrazione Eucaristica, conclusa dal canto voluto da Padre Francesco perché basato sulle parole di saluto di San Francesco d’Assisi a Frate Leone: «Il Signore ti benedica e ti custodisca», ieri idealmente rivolte ai tanti fedeli presenti. Ringraziamenti speciali sono arrivati via lettera da parte del vescovo Massimo Camisasca, del cardinale Camillo Ruini e dei vescovi emeriti Giovanni Paolo Gibertini e Adriano Caprioli. In rappresentanza del Comune ha parlato poi Chiara Morelli, consigliera e parrocchiana, mentre la famiglia Balocchi si è fatta portavoce dell’affetto di tutti i presenti. Dall’omelia alle preghiere dei fedeli, la funzione è stata anche l’occasione per ricordare i tanti Frati che in questi 56 anni hanno calcato il sagrato di Sant’Antonio, dai pionieri di una parrocchia che allora era di piena periferia come padre Marco Grandi e Padre Gianbattista Montarsi, all’indimenticato padre Francesco Dallari fino a padre Giuseppe Barigazzi, Fra’ Franco e padre Giovanni Bianchi, ieri presenti alla Festa.
Più che gremita, la chiesa non è riuscita ad accogliere tutti i fedeli, rimasti anche sotto al porticato ad ascoltare la Messa tramite i ripetitori: a seguire, tutti al rinfresco nel campo da calcio parrocchiale, occasione per salutare i Frati di persona. «Come sempre la Parola di Dio corrisponde alla nostra vita e le Letture di questa domenica parlano di noi – ha detto padre Francesco Marchesi nell’omelia – la parabola della Misericordia del Figliol Prodigo ci ricorda che il nostro è il Dio dell'abbraccio, dell’uscita, dell’accoglienza è così dobbiamo fare noi: chiedo al Signore che questa parrocchia continui ad amare ogni fratello e che viva sempre nella gioia intensificando le sue attività con don Jackek e don Lorenzo». (Francesca Manini-Gazzetta di Reggio)
Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.
Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA