I frati francescani vanno via: da nord a sud, tre comunità ferite dall'addio
Tre comunità ferite. Tre comunità che perdono pezzi della loro identità. Perché i frati francescani a Carpi, Ponte San Nicolo' e Catanzaro erano diventati parte integranti della quotidiani e dei bisogni di queste tre realtà, così diverse, ma così affini nella rabbia e nella solidarietà verso l'addio dei francescani.
MALEDETTO TERREMOTO
I Frati Minori della Parrocchia di San Nicolò a Carpi, in provincia di Modena, lasciano definitivamente il Convento e il Tempio, chiuso ormai da sette anni a causa delle ferite inferte dal terremoto per prendere ciascuno strade diverse verso altri conventi francescani italiani.
L'8 settembre mattina, riporta Tv Qui Modena, è stata celebrata la loro ultima messa. Il legame tra i frati minori francescani del convento di San Nicolo e la città è ormai storico: risalgono al 1449 le prime tracce della presenza a Carpi di un convento presso l’antica chiesa dedicata a San Nicolò dove, per volere della famiglia Pio, si stabilirono i Minori Osservanti.
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IL MESTO ADDIO A PONTE SAN NICOLO'
Domenica 15 settembre nella messa delle 10.45 la comunità di Roncajette, in provincia di Padova, saluta i frati minori, che lasciano la frazione di Ponte San Nicolò, dove erano arrivati tredici anni fa con una fraternità itinerante: non avevano una parrocchia, si legge su La Difesa del popolo, ma era a disposizione dell'intera diocesi.
Tanto il bene seminato in questo periodo, non solo in parrocchia e la comunità, in più occasioni, aveva espresso tutto il disappunto per la loro partenza. Ma non c'è stato nulla da fare. Nell'ambito della riorganizzazione della Provincia francescana, non c'erano altre strade per Ponte San Nicolo', se non il sacrificio di perdere gli amati frati.
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IL CASO POLITICO A CATANZARO
A Catanzaro, l'addio dei frati, è diventato un caso politico. A breve sarà convocato un incontro pubblico, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni civili e religiose locali, per fare chiarezza sul paventato trasferimento della comunità dei frati Cappuccini residenti nei locali annessi alla Chiesa del Monte di Catanzaro.
E’ questa l’idea condivisa in occasione di un incontro presieduto dall’assessore Danilo Russo a Palazzo de Nobili con gli esponenti delle associazioni riunitesi in un comitato spontaneo mirato a sollevare l’attenzione su una vicenda di particolare rilievo per la città.
«Catanzaro - ha commentato Russo - non può permettersi di perdere un tassello significativo della propria identità, come quello dei frati Cappuccini, sia dal punto di vista strettamente religioso, che da quello storico, artistico e culturale legato al prezioso patrimonio custodito all’interno della Chiesa del Monte». Curia e Provincia francescana sono avvertite.
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