Fraternità: il nuovo volto dell'economia
Rifondare l’economia, mettendo al centro l’uomo, creando le condizioni affinché si attivino processi produttivi dal basso, generati grazie al “capitale della fraternità”. È la sfida di cui si occupa la riflessione teologico-economica contenuta nell’ultimo libro del vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, dal titolo Francesco d’Assisi e l’economia della fraternità, appena pubblicato da Edizioni Francescane Italiane. Dopo la prefazione del professor Luigino Bruni il libro – che si compone di introduzione, otto capitoli, conclusione e appendice dedicata al premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità” assegnato sabato 15 maggio all’Istituto Serafico in occasione dei 150 anni dalla sua fondazione – entra nel merito della questione: urge un rinnovamento socio-economico globale, divenuto ancora più necessario dopo la pandemia da Covid-19. L’analisi si inserisce nel solco del messaggio lanciato da papa Francesco, il 1 primo maggio 2019, ai giovani economisti, change makers ed operatori economici di tutto il mondo, invitati dal Santo Padre a un convegno in Assisi per sigillare un “patto” per il rinnovamento dell’economia.
Seguendo questo filone l’autore spiega con accurati rinvii alle fonti francescane come il Santo di Assisi abbia gettato le basi di una nuova economia. Proprio lui, il Santo della povertà, celebre per il gesto plateale con cui, davanti al padre Pietro di Bernardone e al vescovo Guido, gettò al vento monete e vestiti, vietando poi ai suoi frati ogni proprietà e facendo del “non avere nulla di proprio” un elemento qualificante della loro regola di vita, mise, senza volerlo, in moto dei dinamismi di pensiero e di prassi, da cui nacque una “scuola economica” e si svilupparono persino realizzazioni “bancarie” a servizio dei poveri come i Monti di Pietà. Aiutare i poveri con il denaro dev’essere sempre un rimedio provvisorio per fare fronte a delle emergenze. Il vero obiettivo dovrebbe sempre essere di consentire loro una vita degna mediante il lavoro. In connessione con l’enciclica Laudato si’ sulla custodia della casa comune, con l’enciclica Fratelli tutti, firmata ad Assisi il 3 ottobre 2020, il Santo Padre ha inoltre offerto una visione planetaria della fraternità che, incardinata sull’unica paternità di Dio, esige la crescita di atteggiamenti fraterni che si riflettano anche nelle strutture che caratterizzano la vita sociale ed economica.
Di fronte alle realizzazioni mirabolanti di una tecnologia sempre più raffinata e l’accentramento della ricchezza nelle mani di un gruppo sempre più ristretto, c’è un mondo di poveri che paga il costo più alto di una economia che si affida ciecamente alla “mano invisibile” del mercato. Quello che in questo saggio è chiamato “economia della fraternità” – anche come eco della firma ad Assisi dell’enciclica Fratelli tutti – non è un’altra scuola, ma piuttosto un punto di vista, che trae origine proprio da quel gesto profetico posto da Francesco, quando gettò all’aria vestiti e denaro, ponendosi “nudo” davanti a Dio e, perciò stesso, anche a fianco di tutti gli “spogliati” della storia. Come reale concretizzazione di questo pensiero il Santuario della Spogliazione, che racconta quel gesto e ne testimonia l’attualità, ha istituito il “Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità”, con il quale vuole dare il suo contributo al processo innescato dal Papa con Economy of Francesco e sostenere ogni anno progetti produttivi e generativi partiti dal basso soprattutto nelle regioni più povere del mondo. Le riflessioni proposte dall’autore sono a tutti gli effetti strumento di approfondimento e studio per quanti sognano un mondo più bello, equo e solidale e possono dare il loro contributo per costruirlo.
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