religione

Fra Placido Cortese, il frate bruciato nei lager dei nazisti

Gelsomino Del Guercio wikipedia
Pubblicato il 12-07-2020

Per il Servo di Dio è in corso il processo di beatificazione

Nicolò Matteo Cortese nacque il 7 Marzo 1907 a Cherso – Croazia, allora appartenente all’Impero Austro-Ungarico. Frequentò la scuola elementare nella sua città natale e conobbe i Frati Minori Conventuali, che servivano la chiesa di San Francesco. Nel 1920 fu accolto nel collegio dell’Ordine a Camposampiero – Padova con il nome di Fra Placido.

 

SOCCORSO AI DEPORTATI

Venne ordinato Sacerdote a Roma il 6 Luglio 1930, incarico che svolse prima a Padova e poi a Milano. Nel precipitare degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, spiega fra Giorgio Laggioni su www.ofmconv.net, rifulse, in particolare, la carità di Fra Placido. Inizialmente (1942-1943) egli portò soccorso agli internati sloveni e croati deportati nei campi di concentramento in Italia, in particolare in quello di Padova-Chiesanuova.

 

L'AIUTO ALLA FRA-MA

Dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943, con l’occupazione tedesca di Padova e lo scatenarsi della furia persecutoria dei nazisti, Fra Placido si prodigò per soccorrere gli ebrei, i militari alleati allo sbando, ed altri perseguitati o ricercati.

Fu un importante punto di riferimento, nella città del Santo, della rete clandestina di salvezza coordinata dai professori Ezio FRANCESCHINI a Milano, e Concetto MARCHESI a Padova, denominata «FRA-MA» dalle loro iniziali, il cui compito era di aiutare i perseguitati a raggiungere la Svizzera.

 

 

IL CORPO BRUCIATO

Domenica 8 Ottobre 1944, quando, verso le 13.30, due agenti delle SS naziste chiesero di lui con un pretesto. Nulla sospettando, salì su un automezzo che era in attesa davanti alla Basilica del Santo e fu portato a Trieste, nel bunker della Gestapo in piazza Oberdan, dove fu sottoposto a interrogatori e a brutali torture, con l’intento di estorcergli, inutilmente, in particolare i nomi dei suoi collaboratori. Sfinito dai maltrattamenti, fu alla fine ucciso verso la metà di Novembre 1944 e il suo corpo venne bruciato nel forno crematorio della tristemente famosa Risiera di S. Sabba – Trieste.

Tra i molti riconoscimenti tributati “post mortem” al Servo di Dio da varie autorità, spicca la Medaglia d’oro al merito civile conferita nel 2017 dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

 

LEGGI ANCHE: Un saio francescano ad Auschwitz, la storia di san Massimiliano Kolbe

LEGGI ANCHE: Beati 9 seminaristi spagnoli, martiri nelle Asturie

LEGGI ANCHE: La Slovenia festeggia il suo primo beato martire

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA