Dopo San Valentino arriva San Faustino, protettore dei single.
Dopo dopo San Valentino arriva San Faustino (e san Giovita), il protettore dei single ma anche di Sorbolo. Perchè i single? Perché secondo la tradizione e la leggenda il santo aiutava le giovani ragazze a incontrare il proprio amore.
Cuori solitari più che raddoppiati negli ultimi vent'anni
Una festa che sarebbe festegiata dal 65% dei cuori solitari.
Chi è San Faustino (e San Giovita)
San Faustino e San Giovita, nel II Secolo, furono convertiti e battezzati da Sant'Apollonio, (all'epoca) vescovo di Brescia. Furono impegnati nell'evangelizzazione ed erano efficaci predicatori tanto che il vescovo nominò Faustino presbitero e Giovita diacono. Era il periodo della persecuzione voluta da Traiano, questo non li rese molto simpatici in zona. Anzi. L'imperatore Adriano, arrivato dopo, non cambiò rotta e ordinò di continuare nella persecuzione. Faustino e Giovita, di certo, non smisero la loro attività di evangelizzazione e furono incercerati. Intanto l'imperatore, di ritorno dalla Gallia, si fermò proprio a Brescia. Proprio lui chiese ai due giovani di adorare il dio sole, ma essi si rifiutarono.
Adriano ordinò che fossero dati in pasto alle tigri e ai leoni, ma queste belve, in gabbia con loro si accovacciarono mansuete ai loro piedi. Venne ordinato che i giovani fossero messi al rogo. Ma anche qui il fuoco non toccò nemmeno i loro vestiti. Vennero messi in carcere (e torturati) a Milano e poi a Roma, dove furono dati in pasto a tigri e leoni nel Colosseo. Anche stavolta le belve non li toccarono. Furono imbarcati e mandati a Napoli: al loro passaggio una tempesta si tranquillizzò. Venne deciso di abbandonarli in mare su una barca: l'imbarcazione tornò a riva spinta dagli angeli. Nulla da fare: troppa gente si convertiva alla notizia di questi miracoli, venne deciso per la decapitazione, che avvenne a Brescia proprio il 15 febbraio. Faustino e Giovita divennero i santi patroni di Brescia nel 1438: durante l'assedio dei milanesi, il 13 dicembre 1438 i due santi apparvero sulle mura della città e aiutarono i bresciani a vincere i milanesi respingendo le palle delle cannonate a mani nude. (gazzettadiparma.it)
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